"Mi sento in forma e non mi pongo alcun limite". La carta d'identità dice 32 anni (saranno 33 il 7 maggio), la voglia è ancora quella di un ragazzino: Jeremy Menez si è rimesso in gioco dopo l'esperienza in Messico con il Club America tornando nella sua Francia, in Ligue 2 con il Paris FC.
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Nove società girate in carriera, ma indimenticabili le tappe di Roma e Milano. Lì nella capitale ha avuto modo di conoscere (e stimare) Francesco Totti, elogiato in un'intervista a France Football come il giocatore più forte con cui abbia mai giocato. "Ma non dimentico Thiago Silva, Ibrahimovic o Verratti" spiega.
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"Arrivo a Roma e scopro che possiede una grande classe, molto semplice caratterialmente - racconta Menez - Mi ha amato moltissimo e mi ha portato sotto la sua ala, così come anche i suoi genitori. Abbiamo avuto un grande rapporto. Mi ha fatto ridere troppo. Mi ha subito messo a mio agio, era una persona molto aperta. Giocavamo tutto il tempo a poker con il resto della squadra. E per quanto riguarda il calcio, ha visto che toccavo bene il pallone, gli piaceva giocare con me".
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L'altro aneddoto svelato da Menez riguarda Carlo Ancelotti, suo allenatore per due stagioni al Paris St. Germain: "L'ho amato, adoro il suo lato umano che nel calcio è più importante della tattica - rivela - Ancelotti veniva ai nostri barbecue, parlava con tutti, cantava davanti a tutto il gruppo, era davvero bello. C'era sempre un confine e non siamo mai andati oltre, lavorare con lui mi è piaciuto molto".
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