La Lazio non avrà i tifosi al suo seguito contro il Marsiglia, durante la trasferta di Europa League di questo giovedì, 4 novembre, così come avvenuto per i tifosi francesi in occasione della gara d'andata.
Ciò che ha creato scalpore nella società biancoceleste, però, è la motivazione della scelta, arrivata nell'ordinanza firmata dal Ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin: l'assenza dei tifosi laziali è giustificata dal "comportamento violento di alcuni tifosi (della Lazio, ndr) che si verifica regolarmente negli stadi e nei centri cittadini dove si svolgono le partite", oltre all'abitudine dei tifosi laziali di "cantare cori fascisti" e praticare il "saluto romano", chiaro segno di stampo fascista.
LA DURA RISPOSTA DELLA LAZIO
La società biancoceleste si è prontamente fatta sentire sull'argomento: "La decisione del Ministero dell’Interno francese di vietare in via precauzionale la trasferta nella città di Marsiglia ai tifosi della Lazio non sorprende ed è in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d’andata".
"A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni: la Lazio non può accettare un’offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa, che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi".
"Ci attendiamo quindi un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani", ha concluso poi la Lazio nel suo comunicato ufficiale.
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