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Marotta: “La Serie A deve avere autonomia come la Premier League”

Marotta non ci sta. L'amministratore delegato dell'Inter, e rappresentante della Lega nel Consiglio Federale, nell'anticipazione dell'intervista esclusiva con Sky Sport 24, ha criticato il sistema dopo la decisione del Consiglio di bocciare la linea scelta dalla Serie A sui verdetti in caso di nuovo stop del campionato.


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Se il campionato dovesse subire una nuova interruzione, dunque, si procederà con il sistema di playoff e playout, mentre se lo stop dovesse prolungarsi si passerà ad una classifica finale stilata da un algoritmo. Ecco le sue parole: "Credo che qui non ci siano vincitori o sconfitti, c'è una situazione a mio giudizio abbastanza anomala. Siamo stati un po' messi dietro la lavagna, abbiamo preso uno schiaffo morale, perdendo la nostra rivendicazione.


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Tre voti contrari alla delibera con 18 a favore: questo depone per uno scenario nel calcio che ha bisogno di una rivisitazione all'interno per una governance che oggi non rispecchia quello che il peso specifico della Serie A. Posso criticare il sistema di governo del calcio italiano che è ancorato ad una volontà decisionale che spetta a tante componenti e quindi è giusto a mio giudizio che la Serie A abbia una sua autonomia, come avviene in Inghilterra con la Premier League".

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Il mercato dell'Inter

Intervistato, invece, dalla Gazzetta dello Sport l'ad dell'Inter ha fatto anche il punto sul calciomercato dell'Inter: dalla possibile cessione di Lautaro Martinez al Barcellona all'interesse per Tonali. Le sue parole: "Lautaro? Sul suo futuro in questo momento è difficile pronunciarsi. Però a lui dico: resti concentrato sul presente, c’è una stagione che riprende, ci sono obiettivi da centrare, possiamo toglierci soddisfazioni, i giocatori devono essere protagonisti. Non c’è la volontà della proprietà di vendere Lautaro: è giovane, ha il futuro dalla sua ed è un elemento funzionale per Conte. Poi, certo, c’è una clausola… ma se parte Lautaro, arriverà un top player. Ma in questo mercato, a livello europeo la vera difficoltà non sarà dover comprare, ma riuscire a vendere.

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Cavani? È una delle opportunità, è oggetto di monitoraggio essendo un calciatore in scadenza. Ma non abbiamo approfondito la questione: in questo momento è piuttosto lontano dall’Inter. Tonali e Chiesa? Per Chiesa la Fiorentina ha aspettative economiche elevate, ecco perché oggi non abbiamo avviato un confronto con loro. Tonali è un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita".

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