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Markku Kanerva, ‘Rivelution’ finlandese a Euro2020

"Riscriviamo la storia della Finlandia". Partire, e ripartire, da cinque parole che canticchiate diventano un secondo inno. L'inno alla 'Rivelution'. La rivoluzione di Markku Kanerva. 

Troppo facile dire che all'ex maestro è bastato trovare la formula giusta, visto che di matematica se ne intende. Qui è solo calcio e la lezione l'ha data chi anni fa insegnava a fare i primi calcoli ai bambini delle elementari. 


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Kanerva non è un ct come gli altri, ancora meno oggi che ha realizzato il sogno di generazioni di finlandesi. La sua nazionale ha conquistato la qualificazione all'Europeo dell'anno prossimo ed è stato come risvegliarsi nel migliore dei modi dopo un sonno durato 81 anni. Tanti quanti quelli di attesa dal 1938, quando la Finlandia si era qualificata per la Coppa del Mondo. 

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A suonare la sveglia, più che la campanella, ci ha pensato Kanerva, vero artefice della rinascita finlandese. Un 3-0 contro il Liechtenstein e gli animi si sono scaldati ben più delle temperature attuali di Helsinki. La festa è partita dallo spogliatoio della Telia 5G-Areena a Turku, da Tampere a Rovaniemi, da Oulu a Haaga, periferia di Helsinki in cui si trova la scuola in cui Kanerva ha iniziato a insegnare dopo la laurea in Scienze dell’Educazione con una specializzazione in matematica. 

Giocatore, maestro, allenatore, ct. Ha seguito la vocazione da insegnante ma il calcio non l'ha mai veramente lasciato. Da quando vestiva anche lui la maglia della nazionale insieme a Litmanen, a quando ha allenato la piccola squadra in cui giocava uno dei suoi figli. Poi però la chiamata del campo è stata troppo forte. E un crescendo. 


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Dal 2004 al 2009 ha guidato la Finlandia Under21, fino alla 'promozione' in nazionale maggiore. Ruolo di vice sia sotto Paatelainen, sia con Hans Backe che poi ha sostituito dopo l'esonero. 

La squadra come una classe, l'obiettivo qualificazione europea come la promozione tanto voluta. Lo chiamano 'Rive' e viene facile il richiamo alla sua 'Rivelution' che in Finlandia è diventata anche una canzone per come ha risollevato questa nazionale "dal fango sotto cui anche l'albero di Natale era sepolto". Ora sotto quell'albero, il regalo più atteso è stato già scartato.

Diciotto punti nel Gruppo J, seconda dietro l'Italia, e l'aritmetica che ha insegnato per anni adesso l'ha premiato come il miglior voto sulla pagella di un ct che da subito ha avuto le idee chiare con i suoi giocatori. Un sistema di gioco (non 6!) e il dialogo perché "se c’è fiducia, il giocatore ti parlerà dei suoi pensieri e quindi potrai influenzarli. Se un giocatore non si fida, non ti parlerà, e non potrai comprendere i suoi problemi".

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E' salito in cattedra per un'impresa storica ed è finito sotto la doccia per festeggiare insieme alla sua squadra che gli ha sempre riconosciuto il merito di aver dato un'identità come mai era successo prima con i 'Gufi'. Già, come il gufo Bubi (nome dato anche alla mascotte della nazionale) che 'abita' nei pressi dello stadio di Helsinki e che dal 2007, dopo il primo volo sull'impianto durante una vittoria per 2-0 contro il Belgio, a modo suo ha sempre seguito le partite casalinghe della Finlandia. Una nazionale che vola alto come mai prima d'ora nella sua storia. 

Tutto merito di Markku Kanerva, l'ex insegnante di matematica alle elementari, maestro che ha riscritto la storia del calcio in Finlandia. 

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