Manuel Fernandes come il Messia. Manuel Fernandes come Superman. Emoticon intuibili sui social: volti stupiti, wow d’obbligo, occhi sbarrati come a dire “ma davvero l’ha messa così?”. Davvero davvero. Punizione da “Maestro”. Basta fare un giro su Twitter per capire che ha fatto qualcosa di speciale. Fotomontaggi, hasthag mirati e nome in trend topic dopo appena 20'. Un giovedì da leone. Merito di una tripletta in Europa League che ha piegato il Nizza di Balo. Piccolo dettaglio: è il suo secondo hat-trick della competizione (6 gol in 7 gare). Lokomotiv “on fire” e vittoriosa in rimonta per 3-2, Fernandes da top of the week. E da centrocampista. Dopo i tre gol allo Zlin nella fase a gironi segna ancora, prendendosi la seconda piazza sul podio dei bomber insieme a Balotelli, Rigoni, Andrè Silva e Moraes. Attaccanti di mestiere. Lui in mezzo a loro, a 32 anni, quasi da intruso dopo una stagione da top player: 12 gol in 29 gare. Mai segnato così tanto. Mai stato così bene. Lokomotiv prima in campionato e lui protagonista, in Russia “ci si diverte”.
FERNANDES STYLE
Fernandes è uno che da ragazzino giocava per strada con Nani, cresciuto insieme a lui ad Amadora, “suburra” portoghese nei pressi di Lisbona. Faceva l’attaccante, era la punta del Benfica, oggi gioca a centrocampo e segna (tanto). La Russia l'ha fortificato, "Manu" ha saputo aspettare, in 4 stagioni ha segnato 28 reti; mentre il Portogallo non l'ha mai considerato più di tanto (11 presenze e 3 gol). Sfortunato coi tempi: male al Portsmouth, dove ebbe dei problemi col trasferimento e non giocò per tanto tempo, benino all’Everton (segnò il gol della vita contro il Manchester United con un destro dai 30 metri). Bene al Valencia e al Besiktas, ma fallisce il primo appuntamento con la Serie A: nel 2010 non supera le visite con l’Inter e il trasferimento salta. Mentre a gennaio è la Lokomotiv a chiudere la porta ai nerazzurri: “Resta qui”. Meglio per loro. Soprattutto in Superman-way con due triplette da bomber.