Manuel Fernandes, due triplette e un giovedì da leone: la forza di chi ha saputo aspettare
Francesco Pietrella 16 Febbraio 2018FERNANDES STYLE

Fernandes è uno che da ragazzino giocava per strada con Nani, cresciuto insieme a lui ad Amadora, “suburra” portoghese nei pressi di Lisbona. Faceva l’attaccante, era la punta del Benfica, oggi gioca a centrocampo e segna (tanto). La Russia l’ha fortificato, “Manu” ha saputo aspettare, in 4 stagioni ha segnato 28 reti; mentre il Portogallo non l’ha mai considerato più di tanto (11 presenze e 3 gol). Sfortunato coi tempi: male al Portsmouth, dove ebbe dei problemi col trasferimento e non giocò per tanto tempo, benino all’Everton (segnò il gol della vita contro il Manchester United con un destro dai 30 metri). Bene al Valencia e al Besiktas, ma fallisce il primo appuntamento con la Serie A: nel 2010 non supera le visite con l’Inter e il trasferimento salta. Mentre a gennaio è la Lokomotiv a chiudere la porta ai nerazzurri: “Resta qui”. Meglio per loro. Soprattutto in Superman-way con due triplette da bomber.