Aggiornamento 19:35 - Non ha puara di lanciare l'Italia Roberto Mancini, sa dove vuole arrivare questa nazionale che finora, alle qualificazioni europee, ha saputo solo vincere: "Io penso che l'Italia debba sempre partire per vincere, anche il prossimo Europeo. Poi chiaro che in una competizione del genere basta sbagliare una partita per stare fuori. Non ci sono garanzie, anche giocando bene. Ma dobbiamo cercare di giocare per la finale".
Poi sull'attacco: "Credo che oggi bisogna per forza lavorare sui giovani. Una volta era difficile giocare per un giovane, ora invece per forza di cose bisogna avere coraggio alle volte. Per gli Europei l'attacco è fatto: stanno facendo bene e fanno gol. Siamo contenti, è chiaro che non abbiamo Messi, ma ce l'ha solo l'Argentina. Che non ha vinto niente da quando gioca lui. Quindi se noi giochiamo bene e mettiamo in condizione gli attaccanti per segnare sono felice", ha concluso Mancini.
Ha portato l’Italia alla qualificazione degli Europei vincendo dieci partite di fila e rialzando la nazionale dopo la mancata partecipazione ai mondiali. Roberto Mancini è intervenuto al Social Football summit allo Stadio Olimpico per parlare di social network e soprattutto di Nazionale: “Siamo passati in anticipo e senza difficoltà. I complimenti fanno piacere per i ragazzi. Quando abbiamo iniziato c’era un po’ di scoramento. Quando ho iniziato era un momento triste. Abbiamo sempre visto l’Italia al mondiale. All’inizio dovevamo capire da dove iniziare. La cosa giusta era quella di rinnovare. Dovevamo dare fiducia ai giovani, quando eravamo noi in nazionale era impensabile che un giocatore con zero presenze giocasse con l’Italia. Abbiamo scelto i più bravi tecnicamente, abbiamo avuto anche la fortuna che i giocatori si sono trovati bene".
"Il merito mio e dei miei collaboratori è stato quello di avere la forza di metterli. Zaniolo ad esempio l’avevamo seguito in estate, come lui Tonali e Kean. Abbiamo fatto un certo tipo di lavoro e con i giocatori più esperti siamo riusciti a creare un grande gruppo. L’Italia è un paese di polemici soprattutto nel calcio. Tutti volevano il Var e ora che c’è ci sono più polemiche, noi siamo nati così. Abbiamo fatto un buon lavoro, tutte le squadre hanno nazionali di prima, seconda e terza fascia. Vincere tutte le partite non è stata una casualità”.
Sui social invece: “Io non sono tanto social, non ho l’età dei ragazzi di oggi. È una cosa che c’è e della quale dobbiamo abituarci. Se fossi un giocatore non metterei la vita privata tutti i giorni. È difficile rispondere, dovresti essere lì tutto il giorno”
Poi Mancini ha raccontato un momento che ha segnato i primi suoi momenti in nazionale da calciatore: "Quella notte nell’84 mi feci prendere la mano ero con altri della Nazionale. L’atmosfera di New York era magica, sono rientrato la mattina verso le 6.30. Bearzot mi fece il mazzo, lui era il responsabile per noi giovani. L’errore mio fu non chiedergli scusa, ma lui non mi convocò più in nazionale. Quando uno è giovane è normale fare cavolate. Dagli errori si capisce che si può migliorare".
Infine conclude con una previsione sui sorteggi per gli Europei: “Ho visto che le qualificate e alcune nazionali forti sono in altre fasce. Non mi spaventa nessuno, anche se ci capitasse la Francia sarebbe un bene perché vorrà dire che la potremmo rincontrare solamente in finale”.