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Manchester City in un labirinto: il tempo indica l’uscita

Il labirinto di una squadra (non) perfetta, nel momento più complicato

A complicare le cose, la transizione che riguarda il ruolo di direttore sportivo: da Txiki Begiristain a Hugo Viana, sempre sotto la guida di Guardiola. Nonostante le difficoltà, infatti, per l’allenatore spagnolo è arrivato un rinnovo biennale. Un segnale che indica la direzione. A non ringiovanirsi è invece la rosa: con un’età media di 27.8 anni, il Manchester City è la quarta squadra più anziana della Premier League, dietro a West Ham (28.7), Fulham (28), Newcastle (27.9) e a pari merito con l’Everton (27.8).

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Ma c’è (…) anche Rodri

A tutto questo si somma l’assenza di Rodri. Subito dopo il suo infortunio, il City ha ottenuto i seguenti risultati: una vittoria, un pareggio e altre 5 vittorie. Poi queste 5 sconfitte enigmatiche. Segno di come la mancanza di Rodri abbia sì avuto un riflesso negativo, ma non impedisce al City di raccogliere dei punti. Lo si è visto chiaramente nelle prime 7 gare. Se però parliamo di indisponibili, anche lo stesso Tottenham ha attraversato momenti migliori, eppure ha vinto 0-4 all’Etihad senza van de Ven, Romero, Bentancur e Richarlison, oltre che Odobert e Mikey Moore. L’assenza del Pallone d’Oro indubbiamente pesa molto, ma come ha detto Guardiola: “Non c’è una sola ragione, ce ne sono molte”.

Le ultime 5 partite dei Citizens sono caratterizzate da qualche errore di troppo – soprattutto in fase di impostazione – e troppi spazi. È un Man City impreciso, nervoso. Prima giocava con semplicità e ora non riesce a fare quello che vorrebbe. Il Manchester City è finito in un labirinto e deve prendersi del tempo per capire come uscirne.