L’ultima presenza era stata contro la Francia, in un’amichevole terminata 1-1 dell’agosto 2011 a Montpellier. Poi l’esperienza in Medio Oriente, tra Emirati Arabi e Qatar, e il conseguente allontanamento da La Roja, che nel frattempo ha vinto la Copa America 2015 e quella Centenario nel 2016. A distanza di dieci anni, Luis Jiménez è tornato a vestire la maglia della nazionale cilena. Un secondo esordio avvenuto allo stadio Teniente di Rancagua nella vittoria per 2-1 contro la Bolivia, nella quale ha impiegato solo 12 minuti per segnare.
I MOTIVI DELLA CONVOCAZIONE E IL RECORD
Il Mago è stato convocato dal nuovo ct Lasarte, perché reduce da stagioni positive con la maglia del Palestino: 61 presenze e 19 gol con la fascia da capitano al braccio dal 2018 ad oggi. Ma soprattutto perché la FIFA ha deciso di posticipare le qualificazioni sudamericane al prossimo Mondiale a causa della pandemia, e la federazione cilena ha organizzato comunque un’amichevole con giocatori del campionato locale e solo alcuni provenienti dall’Europa, come Medel e Bravo.
Quello contro la Bolivia è il terzo gol in nazionale dell’ex trequartista tra le altre di Inter e Fiorentina. Gli ultimi li aveva segnati l'8 giugno 2006 contro il Venezuela, una doppietta per le qualificazioni al Mondiale 2006. Una rete storica perché il classe ’84 è diventato il marcatore più longevo della nazionale cilena, con 36 anni e 282 giorni.
Schierato da falso nueve, Jiménez ha ricevuto in conferenza stampa anche gli elogi del proprio allenatore: “Da mezza punta ha giocato una buona partita e sono rimasto più che soddisfatto”. Con il Cile al sesto posto nel girone sudamericano (le prime cinque vanno in Qatar) e la Copa América in programma a giugno, il Mago potrebbe risultare una valida alternativa a una nazionale che fatica a trovare quel ricambio generazionale auspicato dopo i successi del 2015 e 2016 e la mancata qualificazione a Russia 2018.