Luis “ha vuelto” e Inzaghi sorride, felicissimo di ritrovare il suo fantasista principe. Finalmente coi compagni. Lo spagnolo torna in gruppo per la prima volta dopo l’infortunio del 6 maggio (lesione di primo grado alla coscia sinistra). Aveva tentato in tutti i modi di recuperare per l’ultima sfida contro l’Inter, quella che i laziali vogliono dimenticare, trasmettendo fiducia ai tifosi. Denti stretti e un solo sogno, portare la Lazio in Champions League dopo una stagione da fenomeno, 12 gol e 21 assist. Ventuno. Numeri pazzeschi. Così non è stato, niente Inter e niente Champions per Luis, inizialmente rattristato e col magone. Ma è durata poco: il “Mago” ha lavorato durante le vacanze, ha tenuto botta nonostante il caldo “sevillano” di inizio luglio, si è presentato in ritiro nelle migliori condizioni.
Ora è pronto. E dopo aver lavorato a parte nei primi giorni di ritiro, oggi è stato provato da Inzaghi per la prima volta nel suo 3-5-1-1 ormai rodato. Una prassi piacevole. Lui e Immobile davanti, Durmisi e Marusic ai lati. Bomber e fantasista, il 17 e… il 10. Tutto vero, Luis Alberto ha ereditato la maglia di Felipe Anderson, coerente col suo stile di gioco fatto di lampi e qualità. Non è ancora al 100%, si è risparmiato, non ha preso parte alla partitella in famiglia. A fine prove tattiche è rimasto da solo a calciare in porta, seguito dal preparatore atletico Bianchini. Nessuna forzatura. Tocchi di suola e gol all'incrocio, cambi di direzione col pallone. Un sms a Simone Inzaghi: "Ehi, sto tornando". Non è cambiato nulla. Ora è questione di tempo prima che torni a pieno regime. Intanto la Lazio sorride, Luis Alberto "ha vuelto". O per lo meno ci siamo quasi. Ed è solo una bella notizia.