Una ‘via crucis’ alla quale non è abituato. La passeggiata in zona mista per le interviste lo sfianca, alla fine commenta ridendo “l’ultima sì?”. Sì Kevin, due domande e poi iniziano i festeggiamenti. Esordio stagionale dopo un lungo calvario, “sono emozionato e felice - commenta Bonifazi ai microfoni di gianlucadimarzio.com - perchè questo gol arriva alla fine di un lungo percorso di recupero dall’infortunio. Sono stato operato e ho lavorato poco con i miei compagni. Ma oggi è arrivata una gioia bellissima”.
Un gol che ha significato vittoria, “finalmente, dopo tante partite in cui giocavamo bene ma non raccoglievamo punti” ma soprattutto primo gol in Serie A. All’Olimpico, nel ‘suo’ stadio, lui reatino di nascita ma calcisticamente cresciuto tra Tor Tre Teste e Tor di Quinto: “Non ho parole. L’Olimpico è l’Olimpico. Segnare qui, in questo stadio dove giocano la ROma, la Lazio, le big d’Europa è tanta roba”. Nessuna rivincita però, almeno per Kevin, “la mia famiglia tifa Lazio ma io non ho nessuna simpatia. Tifo SPAL, la squadra a cui devo tutto”.
L’esordio in Serie B, la fiducia dopo due anni stentati in Lega Pro e poi la promozione. Il sogno Torino lo scorso anno, con pochissime presenze e quest’anno il ritorno a Ferrara. Per giocarsi finalmente la Serie A con la Spal, di Semplici e Vagnati: “Volevo ripagare la fiducia di tutti, non solo del mister ma anche del direttore sportivo che hanno sempre creduto in me”. E questa sera festa grande, con il ‘fratello’ Vanja Milinkovic Savic, forse un po’ meno felice dopo l’espulsione, “episodio particolare in una giornata di festa, ma non importa. Lui è fortissimo, è grosso, giovane. Credo tantissimo in lui. Siamo tanto amici, stiamo sempre insieme. Stasera? Cena, ovviamente”. Che domande! Menomale che era l’ultima.