“Rancoroso, mai…”, ha esordito Luis Suárez ai microfoni di TVE. “Però, a volte, le maniere in cui si viene trattati fanno male, specialmente dopo la carriera e il rispetto che si è sempre dato al club”. Il riferimento è chiaro e noto: va alla famosa chiamata con cui Ronald Koeman lo mise alla porta del Barcellona nell’estate 2020. “Mi hanno detto che devi andare via”, e da un minuto all’altro il pistolero era diventato persona non grata a Can Barça.
Il resto è storia: l’uruguaiano è andato all’Atlético Madrid, ha segnato 21 gol e ha vinto il campionato a spese di chi non lo considerava più utile. Dato via (quasi) gratis ad una concorrente solo per liberarsi del cartellino, una pratica che fra i vari Messi e Griezmann è diventata la norma nel Barça dalle finanze disastrate. Ma oggi alle 21:00 le strade di Suárez e il Barcellona si incontreranno di nuovo. Apre la porta il pistolero: si gioca nella sua nuova casa, il Metropolitano.
La statistica da correggere
“Rancoroso, mai”, a Barcellona avrà anche lasciato il cuore, ma con le sue parole Suárez non riesce a nascondere che il dente sia ancora avvelenato. Nella stessa intervista, fra l'altro, ha svelato addirittura che nei suoi ultimi giorni era stato obligato ad allenarsi in solitudine.
Ma, se servisse ulteriore motivazione, sabato sera avrà una sfida aggiuntiva: di tutte le 31 squadre affrontate in Liga, il Barça è l’unica a cui non ha ancora segnato alcun gol. Che rimanga una casella bianca, per un goleador come lui, è un’onta inaccettabile.
Una vendetta servita fredda
E se è vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo, Lucho ha aspettato il momento giusto. Un gol del pistolero contro il Barcellona, infatti, non solo affosserebbe ancora di più la sua ex squadra, ma potrebbe soprattutto risultare fatale per quello che era stato il suo sicario due anni fa. I media spagnoli sono tutti d’accordo: Ronald Koeman avrebbe le ore contate sulla panchina blaugrana e quella con l’Atlético potrebbe essere la sua ultima partita.
La partita del Metropolitano, però, Koeman la vedrà dalla tribuna per squalifica, ma come spesso accade con la maggior parte dei colleghi sarà sicuramente in costante collegamento telefonico con i suoi assistenti in campo. Immaginatevi solo la scena: gol, bacio alla pistola, corsa verso la panchina. “Me lo passi un attimo?”. “Ronald? Sono Luis! Mi hanno detto che devi andare via”. Suárez prepara la vendetta perfetta. Servita fredda? No, ghiacciata.