Sempre più in crescita il fenomeno del calcio femminile, che questo weekend ci ha tenuto compagnia visto lo stop dei campionati causa la sosta per le nazionali. In Spagna però, le cose non sono andate in questo modo. La Liga spagnola femminile, infatti, ha deciso di non scendere in campo in questo fine settimana e di scioperare contro la Federazione. Uno sciopero già deciso da tempo dall'assemblea di più di 200 giocatrici, il 90% delle quali ha votato a favore di questo stop forzato.
Il motivo? La Lega non riconosce le calciatrici come atlete professioniste essendo pagate per lavorare 20 ore alla settimana, non dando loro quindi il diritto di essere retribuite "full time". La richiesta iniziale delle calciatrici era di aumentare le ore da 20 a 40, poi si è cercati di arrivare ad un compromesso con 30 ore di lavoro certificate. Questo comporterebbe alla Federazione un cospicuo aumento del salario medio che attualmente ammonta a 16.000 euro lordi l'anno, 1.000 al mese netti.
La Lega, ha deciso almeno per il momento di non aumentare le ore di lavoro certificate settimanali, e così si è arrivato allo scontro. Fra le leader della protesta c'è la portiera dell'Athletic Bilbao Ainhoa Tirapu, che ha dichiarato: "Ci sono situazioni limite di gente pagata come se svolgesse attività per 12 ore la settimana e certe cose non sono più ammissibili. Non è questione solo di soldi, ma di diritto del lavoro". Sui social è arrivata anche la solidarietà di Griezmann che ha dichiarato: "Mando tutto il mio sostegno alle compagne di calcio che sono in sciopero in lotta per i loro diritti. Coraggio!". Al calciatore del Barcellona ha fatto eco Iniesta: "Tutto il mio sostegno alle calciatrici che lottano per i loro diritti. Per l'uguaglianza".
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