Da stasera ha una nuova responsabilità. Ma non sarà un problema, per chi come Gianluca Gaetano è abituato a gestirle. Ha scritto la storia del Napoli, nella sfida contro il Sassuolo, perché è il primo giocatore del terzo millennio ad esordire con la maglia azzurra.
Un talento che ha incantato ogni categoria del settore giovanile, in cui si è confrontato sempre con compagni e avversari più grandi di lui. Gaetano è un classe 2000, ancora alla ricerca del suo vero ruolo perché - dote rara a quest'età - in pratica ne sa interpretare molti con ottimi risultati. Dalla seconda punta all'esterno d'attacco, dal centrocampista centrale al trequartista, posizione che forse più di tutte ne esalta le doti realizzative e di rifinitore offensivo.
Carlo Ancelotti l'ha potuto apprezzare nel ritiro di Dimaro, e la gara di Coppa Italia è diventata la giusta occasione per il suo battesimo tra i grandi. A causa delle sue prodezze, i paragoni si sono sprecati: la rete direttamente da calcio d'angolo in Youth League ha chiamato subito il confronto con Maradona, la sua tecnica sopraffina e l'agilità nel dribbling ben si collegano alla trafila svolta prima di lui da Lorenzo Insigne, che oggi è uno dei gioielli di questo Napoli.
Impossibile che sfuggisse agli occhi dei top club europei, attenti sul panorama giovanile, pronti ad accaparrarsi i migliori talenti. Bayer Leverkusen e Liverpool ci hanno provato, in passato, ricevendo un no secco. Anche perché per Gianluca, nato e cresciuto a Cimitile in provincia di Napoli (dove la sua famiglia gestisce una pizzeria), il sogno è quello di potersi guadagnare con continuità un posto in prima squadra. Obiettivo che ormai non sembra neanche più così lontano.