La serata che doveva essere della rinascita del Milan, è diventata la notte di Rafa Leao. Suo il gol del pari contro il PSG condito poi dal sorpasso di Giroud. Per Pioli sono stati essenziali i due simboli ma soprattutto il ritorno di Loftus-Cheek. Il Milan torna a sorridere e a spreare nella qualificazione agli ottavi.
Un portoghese Re di Milano
San Siro non avrà cantato il 'Pioli is on fire' durante il riscaldamento ma poi ci hanno pensato Leao e Giroud ad infiammare il tifo rossonero. Il portoghese segna, gioca e (finalmente) nella competizione dei più grandi si scopre leader.
Insieme a Leao, a brillare è anche Giroud. Non solo per il gol segnato (e quello propiziato) ma perchè anche lui è essenziale nella partita del Milan. Fa a sportellate per tutti i 90 minuti e salta più in alto di Skriniar battendo Donnarumma per il 2-1 finale.
Un duetto che ha sempre suonato alla grande quello tra il francese ed il portoghese, soprattutto quando si tratta di rimonte, vedi il derby dello scorso anno...
E poi c'è il numero 8. Dal suo arrivo in maglia Milan, Loftus-Cheek si era subito dimostrato importante. La sua assenza, prima, e il suo ritorno, poi, hanno certificato di quanto sia essenziale per il tipo di gioco di Pioli. Per 90 (e più minuti) corre avanti e indietro, a destra e a sinistra.
Il centrocampo e la difesa del PSG non riescono a contenerlo e lo soffrono terribilmente. Così, come ha sofferto il Milan senza di lui.
Udinese e PSG, due inferni diversi
Appena pochi giorni fa San Siro era un inferno di fischi, dopo la vittoria contro i parigini torna ad essere un inferno... di applausi.
Al Milan serviva una notte come 'ai vecchi tempi', una notte da grande, una notte da Champions League. E così è stato. Per la prestazione, per il risultato ma soprattutto per l'atteggiamento, che fortse più di tutto e tutti è mancato nelle ultime settimane.
A completare un quadro praticamente perfetto, e per tornare alle famose notti di Champions, l'ultima rimonta europea dei rossoneri risale al 2009 contro il Real Madrid (2-3)...