La lezione di Caicedo, dallo scavetto maledetto a un posto nella stori...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 02/03/2019 -

La lezione di Caicedo, dallo scavetto maledetto a un posto nella storia

profile picture
profile picture

Dici Caicedo e pensi a Crotone, a un pallonetto maledetto, a una Champions che sfuma. Razzie awards, Oscar al contrario. Stavolta dici Caicedo e pensi al derby, e al concetto di “Panta rei” un po’ rivisitato. Tutto scorre, e tutto torna. Stessa posizione di dieci mesi fa, stessa zolla, da Cordaz a Olsen, Caicedo salta il portiere e abbandona lo ‘scavetto’. Lezione imparata, scelta vincente.

La maledizione diventa incantesimo, la Lazio vince il derby e Caicedo si guadagna un posto nella storia. La Pantera graffia ancora, quarto squillo in campionato dopo i guizzi contro Genoa, Empoli e Frosinone.

Bomber di scorta, Ciro non sta bene e gioca lui. La risposta alle critiche è nel gol al 12esimo.

Caicedo gioca a calcio grazie a un reality, ha evitato il carcere grazie a sua madre, donna delle pulizie. Suo padre vendeva noci allo stadio: “Sono cresciuto in un quartiere difficile”. Vedeva scontri, sparatorie e risse. Tutti i giorni. Ma sognava i gol.

Un biglietto per la Svizzera gli cambia la carriera, poi gira mezza Europa tra Spagna e Inghilterra. Gioca pure a Mosca, Lokomotiv: “Appena arrivai mi comprai un capotto, faceva troppo freddo!”. 15 reti in 3 anni, poi Emirati Arabi e di nuovo Spagna, Espanyol. L’etichetta di “giocatore utile” conquistata grazie a sponde e coperture, spazi creati grazie all’intuizione. Come nel 3-0 di stasera, dove si guadagna gli applausi di una curva al momento della sostituzione.

In Ecuador gli hanno dedicato un documentario, ha conquistato sua moglie grazie a una ‘gita’ a Saint Tropez. “Vuoi andare a fare shopping? Ti accompagno io”. Romanticone silenzioso, tiene tutto per lui. Mai una parola fuori posto, uno che bada al sodo e mai alle chiacchiere. In estate, tra Auronzo e Germania, Caicedo è sempre stato in dubbio, doveva partire, ma Inzaghi l’ha difeso in ogni conferenza. Soprattutto in quella di chiusura del ritiro: “Mi fido di lui”.

Un’altra lezione, un’altra scelta vincente. Parola del derby e di un’esultanza che lo descrive. Felipe Caicedo, bomber di scorta. Comodo comodo, da oggi, nel pantheon degli eroi.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!