Il Calderon saluta l'Europa con una vittoria, ma non con quella che sognavano i tifosi Colchoneros. Finisce 2-1 e non basta: eppure i gol di Saul e Griezmann (su rigore) tra il 12' e il 16' avevano infiammato e illuso le truppe rojiblanche. Sì, per Simeone la partita si era messa come meglio non poteva: poi però una giocata da Karim the Dream di Benzema appena prima dell'intervallo ha cambiato tutto. Doppio passo sulla linea di fondo e palla per Kroos: primo miracolo di Oblak che però non può nulla sulla ribattuta vincente di Isco. E' il gol della provvidenza, che manda il Real a Cardiff. Il Calderon continua a vibrare anche nel secondo tempo, ma sono solo sussulti d'orgoglio e mai decibel esaltati da un'idea di rimonta. Solo a 20' dalla fine l'Atleti sfiora concretamente un gol, ma Keylor Navas veste i panni del fenomeno e nega il gol a Carrasco e Gameiro. Unico brivido, in una ripresa controllata piuttosto agevolmente dal Real; Simeone non si dimena più, Zidane torna quello serafico di sempre dopo qualche ansia di troppo durante la prima mezz'ora. Il Calderon canta ininterrottamente e su Madrid si abbatte anche un temporale: singing in the rain, pioggia, calore e pelle d'oca, i Colchoneros salutano l'Europa, il loro stadio la saluta per sempre. Europa che non potrà eleggere l'Atleti sua regina: a Cardiff vola il Real, alla sua seconda finale consecutiva: troverà la Juventus, nella sfida che solo a pensarla, fa già tremare i cuori.
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