Il viaggio nel mondo del pallone di Mohammed Kudus inizia cinque anni fa, quando dalla Right to Dream Academy di Accra viene suggerito al Nordsjaelland. Bastano due video e una buona parola per convincerli. Preso, si cambia vita. Altro clima, altro calcio, altro mondo. Dai report era considerato un centrocampista, oggi è cresciuto tanto e dalla trequarti in su può giocare ovunque. All’Ajax hanno fatto bene ad aspettarlo nonostante gli infortuni, e ora stanno facendo un ottimo lavoro nel valorizzare le sue doti. I due gol segnati al Mondiale non sono altro che la foto di un percorso di un ragazzo che punta in alto, dribblando etichette e paletti. Sky is the limit, magari quello stellato di Doha.
In Qatar il classe 2000 sta trascinando la sua nazionale con la personalità di un veterano: contro il Portogallo è stato tra i migliori in campo, con un assist per Andrè Ayew e tante giocate che hanno fatto girare la testa a Ruben Dias e compagni. Oggi contro la Corea del Sud sono arrivati i primi gol, decisivi che hanno portato tre punti fondamentali al Ghana. La doppietta è servita alla squadra Otto Addo per tornare in corsa per la qualificazione e ritrovare il successo che al Mondiale mancava dal 2014.
Kudus è uno che nella vita ha sempre investito molto nel suo talento, mezzo per scappare dalla povertà e avere un futuro migliore. Ci ha creduto l’Ajax, che dopo due anni così così, lo ha messo al centro del progetto dandogli spazio e fiducia. Dieci gol in questo inizio di stagione con i biancorossi tra campionato e Champions. Dribbling, rifinitura, conclusione. Un po’ sette, un po’ nove e un po’ dieci. Contemporaneamente.
Oggi si è caricato sulle spalle la sua nazione, trascinando i compagni e incitandoli nei 10’ di recupero schiacciati dall’assalto della Corea. Non ha mai mollato, d’altronde la personalità non è mai mancata. In campo e fuori. “Non credo che Neymar sia migliore di me. Penso solo sia più abituato a giocare ad alto livello, ma la qualità è quella”. Spavaldo, ma anche sicuro dei propri mezzi. Ora starà a lui dimostrarlo. Certo è che il tempo è dalla sua, ha 22 anni compiuti ad Agosto, e ha tutte le carte in regola per diventare un campione. Il club è forse il migliore al mondo sui giovani e se le cose andranno così Kudus è una pepita d’oro che brillerà in fretta. Per ora il Ghana vola e il mondo osserva curioso. Work in progress, puntando la vetta.