Paratici saluta la Juventus: “Ho ricevuto più di quel che ho dato”
Le parole in conferenza stampa dell’ex dirigente bianconero, ai saluti dopo undici anni con la Juventus
Fabio Paratici saluta la Juventus. Per l’ex dirigente bianconero si è chiusa un’esperienza durata undici anni. Nella conferenza stampa indetta insieme al presidente Andrea Agnelli per dare il proprio addio alla Juventus, Paratici ha ringraziato tutti e ha ripercorso i passi della sua avventura a Torino.
“Ringrazio il presidente e la Juventus per questa occasione per salutare tutti. Lo sento come un onore e un privilegio, un momento da condividere con chi mi è stato vicino – ha esordito Paratici – Undici anni nella vita di una persona sono tantissimi, nel calcio e nel mio lavoro sono un’epoca. L’ho condivisa con tantissime persone, e a ognuna di loro devo dire grazie: a calciatori, allenatori, staff, dirigenti, alle persone che sono più vicine a noi”.
Paratici: “È stata una fortuna troppo grande passare dalla Juventus”
Paratici (qui gli acquisti migliori della sua gestione) ha poi commentato la sua esperienza alla Juventus: “Abbiamo vinto tanto, perso tanto. È stata una fortuna troppo grande per me passare dalla Juventus, una fortuna per cui sarò sempre grato. Ho dato tutto quello che avevo, mi sono vissuto ogni momento e sono orgoglioso di come mi sono comportato. Ho ricevuto di più di quello che ho dato. Mi sento un professionista migliore ora, perchè ho sperimentato, osato, lavorato in piena autonomia, contando sulla fiducia di chi era con me. Ho osservato calciatori fra i migliori dell’ultimo decennio e in certi casi di sempre”.
Infine, il dirigente piacentino ha commentato momenti belli e grandi acquisti della sua carriera alla Juventus: “Momenti belli? Ce ne sono troppi, uno su tutti il gol di Borriello a Cesena. La trattativa per Ronaldo? È stata veloce e diretta. Dybala è stato uno degli acquisti più rischiosi della mia carriera, era molto giovane. Sono legato a tutti i giocatori che ho portato qui. Se devo dire un nome, dico Barzagli: noi sappiamo bene il suo valore, di giocatore e di uomo”.