Sette volte campione, consecutivamente. La Juventus porta a casa l'ennesimo titolo, il quarto sotto la gestione-Allegri. I primi tre, invece, arrivarono con Antonio Conte. I veterani, quelli che c'erano già prima del successo e che sono rimasti fino ad ora, sono pochi: Buffon, Chiellini, Marchisio, Barzagli e Lichtsteiner. Come loro, Beppe Marotta. L'ad bianconero è uno degli artefici principali della rinascita della Vecchia Signora e, tra presente e futuro, ha parlato ai microfoni di "Radio Anch'io lo Sport", in onda su Radio Rai 1.
"Lo scudetto più bello? Quello con Conte ci ha emozionato in un modo straordinario. Quello raggiunto ieri sera, invece, è stato quello più difficile. Ricordo ancora la reazione dei tifosi quando, andato via Antonio, scegliemmo Max: eravamo in auto io, Agnelli e Allegri e, arrivati a Vinovo, fummo accolti da un centinaio tifosi che ci tiravano uova. Noi eravamo consapevoli della scelta che avevamo fatto, sicuri di aver risolto il problema del momento"
"Allegri ancora in bianconero? Al di la dell'aspetto formale del contratto, il rapporto tra noi ha funzionato al massimo. I risultati hanno dimostrato il suo valore e credo che da entrambe le parti ci sarà un'apertura per far sì che tutto questo continui ancora. Avremo un confronto con lui la prossima settimana per valutare il futuro. Da parte nostra c'è ottimismo"
"Bilancio attivo come segreto del nostro successo? Certamente ci ha aiutato, non a caso c'è stata un inversione di tendenza, per quanto riguarda questo aspetto, negli ultimi 20 anni. Prima i presidenti erano dei mecenati e volevano solo vincere, per poi pensare - magari - anche al bilancio. Oggi la tendenza si è invertita e, così, la dirigenza deve stare attenta al bilancio. Il primo bilancio era in perdita di 90.. ora abbiamo chiuso con bilancio di utile"
"Obiettivi per il futuro? Per vincere l'ottavo scudetto bisognava vincere il settimo, mentre la Champions è qualcosa di imponderabile. È un sentimento di tutti, specialmente nei tifosi. È normale che l'obiettivo principale rimane, per noi, vincere in Europa. Quest'anno, il Real Madrid è stato superiore. D'altronde, per loro parlano i risultati degli ultimi anni. Secondo me vincerà ancora la Champions, battendo il Liverpool in finale. In 5 anni non ha partecipato alla finale soltanto una volta, e fu eliminata da noi. E' la squadra più forte al mondo, in assoluto, e per questo motivo anche quest'anno, in campo, sono emersi dei valori differenti. Noi siamo riusciti ad arrivare in finale 2 anni, quindi non siamo vincenti solo in Italia"
"Negli ultimi 20 anni è cambiato il profilo dell'allenatore. Deve essere molto bravo a gestire la squadra, deve creare un metodo di lavoro che tenga conto di componenti psicologiche legate ai singoli giocatori. La grande capacità di Allegri sta nel preparare la squadra nel migliore dei modi ad ogni partita, e poi è bravissimo a gestire le presenze dei giocatori. Ai tempi di Rocco e Herrera il distacco tra allenatore e squadra era notevole, ora no"
"Perin? E’ un profilo che ci interessa, ma da qui a dire che ad avviare una vera e propria trattativa la distanza è grande. Devo però dire che, se una volta tra il titolare e il "12" erano grandi le differenze di potenziale, adesso le cose sono cambiate. Oggi, soprattutto per via degli impegni che un club deve sostenere, senza tener conto delle Nazionali e quant'altro, è normale che ci sia un alternarsi tra i due portieri, e per questo motivo noi vogliamo avere due buoni portieri dello stesso livello. Sczcesny, sicuramente, sarà il titolare di questa squadra nel momento in cui Buffon smetterà. Donnarumma? A noi non interessa"
"Buffon? Posso parlare soltanto di presente e passato per quanto riguarda Gigi. Lui è un campione e lascerà qualcosa di grandissimo valore. È un leader, il vero capitano. Si incontrerà con agnelli e insieme valuteranno le migliori opzioni per il suo futuro"
"L'obiettivo della società è quello di creare un giusto mix tra giovani e... meno giovani. Si vince con entrambi. L'assetto offensivo della Juve di quest'anno è di altissimo livello mondiale. Quello si, già ora puà competere con lo stesso Real Madrid. Investire nei giovani per il futuro è sempre una buona idea, ma abbiamo già ottimi giocatori del calibro di Dybala e Bernardeschi che rispondono a queste caratteristiche"
"Trovo sconcertanti le polemiche sulle seconde squadre. In tutta Europa ci sono. Sono convinto che avranno un valore estremamente important, anche se, ovviamente, sono facoltative. Ogni club ha la propria strategia, ma le squadre B permetterebbero di far sì che i giocatori non ancora pronti per la prima squadra possano comunque essere messi a confronto, nel corso della stagione, con quelli della prima squadra. E' uno strumento necessario per la crescita del patrimonio dei club e del calcio in generale"