Juventus, taglio stipendi: "Riduzione compensi di 4 mensilità"
Un racconto a cuore aperto, senza vergogne o reticenze di sorta. Parole chiare e schiette quelle di Gonzalo Higuain, apertosi senza freni ai microfoni di Marca per raccontare le sue paure e le sue fragilità, sconfitte grazie ai gol e al suo coraggio.
"Non uscivo di casa"
Periodi di vita difficili alternati ad altri esaltanti, c'è tutto questo nelle parole dell'argentino: "Una cosa di cui mi pento è quella di essermi chiuso in me stesso agli inizi della mia carriera, preferendo rimanere a casa piuttoso che uscire per strada a testa alta. Avevo paura di ciò che avrebbero potuto dirmi, poi ho capito che noi siamo solo degli sportivi e, come tali, possiamo andare in giro senza problemi se diamo tutto in campo. Molti ripetono 'eh con tutti i soldi che guadagni', ma gli amici non si comprano. E' da 14 anni che trascorro il Natale con persone diverse, mia madre deve fare 15 ore d’aereo per venire da me. Certo, posso pagarle il biglietto, ma non è che ce l’ho qui vicino, a 10 minuti. Tutti giudicano solo per quello che fai in campo, senza pensare al resto. E' troppo esagerato, ma ormai sono abituato".
Vicino al ritiro
Dopo la sconfitta in finale ai Mondiali del 2014, Higuain aveva preso la decisione di smettere, fu sua madre a fargli cambiare idea: "Avevo deciso di ritirarmi dopo quella partita, mia madre però mi ha convinto a cambiare idea, mi ha detto che avrei dovuto continuare. Fosse dipeso da me, sicuramente avrei chiuso con il calcio. Amo il pallone, ma amo mia madre di più. Ma lei mi ha detto che non avrebbe permesso che lasciassi per lei".