"La cosa più importante è vincere. Alla Juventus, se vinciamo 1-0 e giochiamo male, penso che tutti sono comunque felici. E se giochi alla grande e perdi 2-1, non sei felice. Ogni squadra ha un suo DNA".
E' questa la filosofia di Matthijs De Ligt. Il difensore olandese della Juventus, nell'intervista concessa ai microfoni del The Guardian, ha parlato anche di Massimiliano Allegri.
"La sua più grande qualità è che capisce che bisogna essere sempre belli e che conta solo vincere. Ed è questa anche la mentalità della Juve. Non importa se giochi bene, contano solo i tre punti. Passo dopo passo, capiamo di più cosa si aspetta da noi", aggiunge l'ex Ajax.
L'esperienza in Italia e il modello Chiellini
De Ligt ripercorre poi le tappe della sua carriera e parla di come il suo modo di difendere sia cambiato dopo essere passato dall'Eredivisie in Serie A.
"A volte dovevi calciare via il pallone, a volte dovevi giocare, e con l'esperienza ho imparato la cosa giusta da fare in base alle situazioni - spiega - Il lavoro sporco è importante, per mandare via la palla, per vincere duelli. All'Ajax ero abituato a giocare lungo una linea molto alta. A volte troppo, forse. È abbastanza rischioso. Adesso alla Juventus si tratta di trovare un equilibrio".
De Ligt può contare su un maestro davvero speciale. "Posso sicuramente migliorare. Ad esempio, Chiellini ora ha 37 anni. E in questo momento difende come se stesse leggendo un libro. Sa già cosa deve succedere e ovviamente è una capacità che non aveva quando aveva 20 anni", conclude il difensore della Juventus.