“Just one, Manolo?”: Gabbiadini nella storia del Southampton, delirio di tifosi e club sui social
“Guess who?“; “Indovinate chi?”. Facile, suvvia. Siamo solo all’inizio, questo è vero. Di record, però, Manolo Gabbiadini ne ha già frantumati parecchi. E non sembra esattamente sazio. “Les Reed è andato in Europa per comprare una Lamborghini, ma ha comprato un attaccante il suo nome è Manolo Gabbiadini“. Intorno al St.Mary’s Stadium si respira un’atmosfera che mancava da tempo. Lo si dice sottovoce, quasi lo si sussurra. Ma chissà che in questo ragazzo venuto da Napoli a Southampton non abbiano riscoperto quella luce, quella scintilla che mancava ormai da più di 15 anni. Il 30 gennaio del 2002 diceva addio al The Dell un certo Matt Le Tissier. Non proprio l’ultimo arrivato, da quelle parti. Una ferita ancora aperta. Ma chissà…
Intanto, Manolo corre veloce, senza voltarsi indietro. Quattro partite, sei gol. Una rete ogni 55 minuti. Easy. Non gli era bastato diventare il primo giocatore della storia dei Saints, dopo Henri Camara nel 2005, a segnare nelle sue prime due partite in Premier League in bianco e rosso. E non lo avevano saziato nemmeno i due gol a Wembley contro il Manchester United di un certo Josè Mourinho nella finale di Coppa di Lega inglese (il quarto italiano a riuscirci nel calcio inglese dopo Ravanelli, Di Matteo e Borini). No, Manolo ha deciso che vuole prendersi tutto. Che vuole andare oltre, e recuperare tutto il tempo perso. Dopo il gol segnato a Vicarage Road contro il Watford di Walter Mazzarri nella vittoria dei Saints per 3-4 (quello del 2-3), Gabbiadini è infatti ufficialmente entrato nella storia del Southampton. Perché l’ex attaccante del Napoli è diventato il primo giocatore ad andare in gol nelle prime tre partite consecutive di Premier League con la maglia dei Saints. Not bad. E sul web club e tifosi non hanno resistito. Via al delirio, via alla Gabbia-mania.
Piovono gol, rete letteralmente impazzita. Anche il club, sul proprio profilo Twitter, ha voluto partecipare alla festa: “Guess who?“, la frase comparsa sul profilo ufficiale della società subito dopo la rete di Gabbiadini contro gli Hornets. Come se, dopo quattro partite, le sue gioie fossero già normalità. Non per i tifosi, che grazie a Manolo hanno ripreso a sognare e si stanno godendo il primo grande idolo dopo Graziano Pellè. Evidentemente, il made in Italy qui funziona davvero. “Just the one today, Manolo?“, recitava un altro tweet dei Saints a fine match. Sì, uno solo. Sembra formalità. Ma gli è bastato per entrare nella storia.
One-man show. Tutti per lui, anche quando l’osannato di giornata dovrebbe essere Nathan Redmond, autore di una doppietta e man of the match. Già, perché i tifosi del Southampton non ne vogliono proprio sapere. Only Manolo, only Gabbiadini. Su Twitter una sfilza di commenti ha accompagnato l’euforia della società e ha dato solo una lieve idea di ciò che sta accadendo in città: “Via Puel. E’ chiaro che non sta ottenendo il meglio da lui“, commenta ironicamente LeGod con la foto di Le Tissier in bella mostra (Guess Who?); “Ohh Gabbiadini our gene genie trickier than Houdini, he’ll shake your defence like a Martini better value than a Lamborghini” (Ohh Gabbiadini è il nostro genio, è più furbo di Houdini, scuoterà la tua difesa meglio di un Martini e ha più valore di una Lamborghini), canta Rhys Kibble. Un altro coro che, ci scommettiamo, è destinato avrà in futuro parecchi interpreti. I commenti, però, sono tantissimi. Tutti per lui, il nuovo “God” di Southampton. Febbre da Gabbiadini, l’uomo record che ha fatto impazzire i Saints. E che è entrato dritto nella storia.