Nostalgia canaglia, ma sempre con il sorriso. Protagonista? Iturbe, a #CasaDiMarzio, l'appuntamento in diretta su Instagram tutti i giorni. L'attaccante del Pachuca e della nazionale paraguaiana sogna ancora l'Italia. Il suo arrivo stava per concretizzarsi con il suo passaggio al Genoa, ma la trattativa non è andata a buon fine nonostante fosse tutto fatto. "Non sono andato, ma era tutto pronto. Avevo anche l'autorizzazione della squadra. Il prestito era stato accettato e il mio procuratore ha detto anche di avere l'autorizzazione della squadra. La formula? Prestito gratuito per un anno con una clausola da 4 milioni. Stavo bene fisicamente, ma era l'ultimo giorno di mercato e mettere un altro in rosa era difficile".
Verona, Roma e la voglia di tornare
Un accordo saltato al fotofinish che non cambia l'amore del calciatore per la nazione che considera sua seconda casa. "Il mio desiderio è tornare in Italia", e lo dice in un momento in cui tutta l'Italia vive un periodo di grandissima difficoltà. "Non importa", dice. "E poi il cibo lì è incredibile".
Iturbe, ancora nel cuore di molti tifosi, si sofferma anche sulle due squadre in cui ha giocato. "Quando mi hanno chiesto di andare a Verona, ho detto subito di sì, ma non ero pronto. È stata la cosa migliore che ho fatto. Non sapevo la lingua, ma tutti mi hanno aiutato. Ora sono sposato e a mia moglie racconto che è una città unica. A Roma ero un un ragazzino felice, volevo giocare bene e mi allenavo tantissimo. Noi eravamo secondi e la cosa piu importante era la qualifica in Champions. Ho mantenuto buoni rapporti con tutti. Se muoio e resuscito, torno alla Roma" dice.