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Data: 05/01/2017 -

Italia’s Young Talent - Alla scoperta di Lubomir Tupta: “Mi ispiro a Ronaldo e Ibra, sogno di esordire in A con l’Hellas”

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Dalla Slovacchia per emergere, per realizzare un sogno. Un viaggio che fanno tanti giovani calciatori ma lui, grazie al suo talento e alla sua determinazione, è arrivato in Italia dove sta convincendo un po’ tutti. Questa è la storia di Lubomir Tupta, punta classe 1998 della Primavera dell’Hellas Verona, che ha messo a segno 6 gol in 9 gare. Numeri importanti che, indubbiamente, riflettono le sue qualità e potenzialità.

“In effetti il campionato è iniziato alla grande – racconta Tupta a gianlucadimarzio.com – e sinceramente nessuno si sarebbe aspettato che dopo dodici giornate saremmo stati primi con addirittura otto vittorie e una sola sconfitta. Questo rende contenti tutti e ovviamente lo sono io, perché siamo andati davvero oltre le aspettative.

Come ti trovi con Pavanel (allenatore, ndr) e compagni?

“Siamo un bel gruppo, ma lo eravamo anche lo scorso anno fin da quando sono arrivato, quindi credo sia proprio l’ambiente Hellas ad essere così positivo. E in queste prime sei partite si è visto, perché se non ci fosse stato feeling tra i compagni non si sarebbe potuto vincere così tanto. Facciamo della nostra unità un valore aggiunto da esprimere in campo. Vogliamo vincere. Parlando di Pavanel, che dire? Mi vuole bene. Dopo gli allenamenti mi fermo sempre con lui a fare esercizi e tiri in più”.

Parlaci del tuo ruolo e delle tue caratteristiche fisiche…

“Mi sento una prima punta, ma non ho problemi a giocare da mezza e anche da trequartista, per me tutti i ruoli sono graditi, decide il mister. Perfino l’esterno! In generale mi piace sfruttare le mie caratteristiche, non sono particolarmente alto né forte di testa, quindi punto tutto sulla tecnica, sulla velocità, sulla rapidità e potenza di tiro”.

Che differenze hai trovato tra il calcio slovacco e quello italiano?

“Gli allenamenti sono simili, è la qualità media ad essere molto più alta in Italia. E parlo avendo fatto tanti provini sia qui che in Inghilterra. Per me non è affatto scontato dove sono ora e ciò che ho adesso”.


Chi ti ha trasmesso la passione per il calcio?

“È una cosa di famiglia, sia mio nonno che mio papà giocavano, quindi ho cominciato da piccolissimo. Poi la scuola calcio e i provini in giro per l’Europa, fino alla Primavera del Verona e alle chiamate in prima squadra, che sono la cosa più bella per noi giovani. È stupendo allenarsi e giocare con gente come Toni e Pazzini (non trattiene una risata, ndr). E poi c’è la Nazionale, ci voglio andare sempre, è importantissimo per me esserci”.

Un sogno per il futuro?

“Eh, il mio è un sogno grande… Mi piacerebbe giocare in un grande campionato, come i miei idoli. Da Ronaldo a Ibrahimovic. Magari con l’Hellas…”.

Ph: Francesco Grigolini - Foto express


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