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Data: 25/03/2021 -

Dal poker all'Olanda alla sfida di Euro2020: Italia, occhio alla Turchia

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L’11 giugno, allo Stadio Olimpico di Roma, cominceranno gli Europei per la nazionale italiana di Roberto Mancini. L’avversario che gli azzurri si troveranno di fronte sarà la Turchia dell’allenatore Senol Gunes, lo stesso che riuscì a portare i turchi sul podio al Mondiale coreano del 2002. 

Sono passati quasi vent’anni, e dopo qualche esperienza in patria e un viaggio dall’altra parte del mondo - ha allenato persino in Corea del Sud-, nel 2019 Gunes è tornato sulla panchina della nazionale: il ct dispone oggi di una rosa completa e rocciosa, capace di mettere in difficoltà corazzate nazionali tecnicamente più forti. Vedere per credere: l'Olanda, favorita nel gruppo G per la qualificazione a Qatar 2022, è stata sconfitta per 4-2 nella prima gara del torneo.  

TURCHIA TARGATA TRICOLORE. O QUASI...

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Gli Oranje di Frank de Boer sono affondati sotto i colpi di Burak Yilmaz, ieri sera autore di una tripletta e in passato promesso sposo della Lazio prima, e del Lecce poi. Un matrimonio con l’Italia mai celebrato, a causa di incomprensioni non esattamente pacifiche con Lotito e per l’indecisione nel vestire la maglia di una squadra che all’epoca lottava per la salvezza. 

Ma c’è di più: “La Turchia non è come l’Italia, lì puoi passare dalla Juventus al Milan, dal Milan alla Lazio e dalla Lazio all’Inter. C’è una certa cultura calcistica ma non la stessa cattiveria”. Parlava così del nostro paese in una vecchia intervista a Canal+, e Yilmaz, che ha vestito la maglia di tutte e tre le squadre più importanti di Istanbul (Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas), è consapevole di essere uno dei calciatori più odiati e amati nel suo paese, dove il calcio è molto più di un semplice gioco.

Ed è forse questa consapevolezza, unita alla volontà di non scendere a compromessi, che l’ha sempre allontanato dalla Serie A: accettare l’ostilità in patria per arrivare alla gloria con la nazionale. Gloria che è arrivata, ancora una volta, con i tre gol di ieri sera. Oggi gioca in Francia, al Lille, e con 9 reti in campionato sta lottando contro i colossi del PSG per vincere la Ligue 1.

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La selezione turca può contare anche su Caner Erkin, giocatore che è passato in Italia senza lasciare il segno. Nel 2016 era arrivato a costo zero all’Inter di Mancini, restandoci tre mesi senza mai esordire. La panchina nerazzura fu affidata proprio a Frank De Boer, avversario di ieri, che l'aveva fatto fuori dal progetto tecnico: “Temo che avesse dei pregiudizi nei miei confronti, visto che mi ha escluso dagli allenamenti per 2-3 giorni, subito dopo il suo arrivo. Non ho mai ricevuto una motivazione”.

Un addio precoce, con ritorno immediato in Turchia, al Besiktas. La vittoria contro l’Olanda è anche una rivincita personale per il terzino sinsitro.

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Dai più esperti ai baby talenti, Gunes può contare anche su alcuni giovani che in Serie A hanno trovato non poco spazio: vedi Mert Müldür e Kaan Ayhan, difensori del Sassuolo che con De Zerbi hanno collezionato in due 63 presenze in campionato, senza dimenticare l'ex neroverde Demiral, sempre più al centro del progetto della Juventus. Il giocatore più rappresentativo e conosciuto della nazionale, invece, veste ormai da anni la casacca rossonera: le giocate più importanti della squadra di Gunes passano infatti dai piedi di Hakan Calhanoglu.

SOYUNCU: IL GIGANTE... CATTIVO

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Uno dei punti forti della Turchia è Caglar Söyüncü, difensore del Leicester City. Arrivato alle Foxes nel 2018 per sostituire Harry Maguire, in questa stagione è rimasto ai box per due mesi a causa di un problema agli adduttori. Con lui in campo, però, Vardy e compagni hanno perso solo due volte in campionato. Un vero e proprio leader, arrivato quasi in sordina dal Friburgo a soli 22 anni, che ha saputo subito farsi rispettare dai compagni, grazie alla sua aggressività in allenamento.

Rispetto che si è tramutato in paura, come ha raccontato Ben Chilwell, suo ex compagno, ora in forza al Chelsea: "È davvero aggressivo. Quando al mattino viene a stringerti la mano, senti le nocche che schioccano. E poi non molla la presa perché gli piace infliggere dolore alle persone”. 

Proprio nel Leicester gioca anche Cengiz Under, non convocato per questi ultimi impegni in nazionale, ma che potrebbe tornare utile al CT turco. 

YUSUF YAZICI, IL FANTASISTA

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Yusuf Yazici, invece, se lo ricorda bene il Milan di Stefano Pioli. Il classe 1997, centrocampista del Lille, a novembre aveva condannato il Milan alla prima sconfitta stagionale. Da San Siro aveva portato a casa il pallone. La sua tripletta era stato il simbolo del superamento di un anno difficilissimo per tutti, ma soprattutto per lui: a fine 2019 si era rotto il legamento crociato del ginocchio destro e, dopo essersi operato proprio in Italia, le speranze di giocare l’Europeo erano nulle: “Immagina un bambino senza il suo giocattolo: mi sentivo triste e il calcio mi mancava ogni sera”.

Alla fine Euro2020 è stato posticipato e così, dopo un’assenza dai campi da calcio durata più di otto mesi, Yazici è tornato a giocare in Ligue 1 lo scorso agosto. Sebbene i francesi siano stati eliminati ai sedicisimi contro l'Ajax, Yazici è ancora il miglior marcatore dell’Europa League con 7 reti, alla pari di Borja Mayoral e Pizzi. In Francia invece, in compagnia del connazionale Burak Yilmaz, vuole metter fine al dominio del Paris Saint Germain: la classifica dice oggi 63 punti per il Lille e 63 per il Paris Saint Germain. 

I PRECEDENTI 

Le statistiche fanno comunque ben sperare Roberto Mancini: in dieci incontri, l’Italia non ha mai perso contro la Turchia. L’ultima gara ufficiali risale al 2000, quando agli Europei, disputati guarda caso in Olanda, gli azzurri vinsero per 2-1 grazie alle reti di Antonio Conte e Filippo Inzaghi. 

Occhio però alle tante (troppe) coincidenze con l'Italia: la Turchia potrebbe giocare brutti scherzi quest’estate. Una sorpresa l’ha già fatta all’Olanda, che sulla carta era favorita. 

A cura di Andrea Molinari



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