Sui canali Sky Sport da oggi e anche on demand, è disponibile il servizio "Euro2020 – The Final Week", dedicato alla vittoria degli Euro 2020 dell'Italia del ct Roberto Mancini. In questo servizio, il commissario tecnico ha raccontato la spedizione europea vista con i suoi occhi, in una lunga intervista.
Il racconto va oltre la finale vinta contro l'Inghilterra, partendo però già dalla scelta dei 26 azzurri, da convocare per il torneo: “Non è stato facile, i ragazzi che meritavano di esserci all'Europeo erano più di 26. Abbiamo cercato, per quello che era il nostro pensiero, di provare a portare giocatori polivalenti, che in più situazioni avrebbero potuto ricoprire più ruoli".
Dalle qualificazioni fino a Roma
Per cominciare, Mancini ha dato uno sguardo ancora più indietro, al girone di qualificazione. "Io ci credevo perché avevamo quasi sempre giocato bene, meritando di vincere tutte le partite. Non avevamo mai subito davvero da nessuna squadra. Penso che, poi, quando continui a vincere, riesci a prendere forza e a credere nelle tue qualità. Credo che questo ci abbia dato la forza di arrivare alla prima partita”.
Poi, l'inizio. Le prime tre partite in casa, a Roma. “Sentivamo la spinta di tutta la nazione, ma per davvero. Quindi non volevamo deludere nessuno. Questo era il nostro obiettivo. A Roma si è creato un grande feeling dal primo momento ed è quello che ha aiutato tutto il gruppo”.
Dalla vittoria degli Europei fino al futuro
Il cammino italiano agli Europei lo ricordiamo e lo ricorderemo per anni e anni a memoria. Arrivando alla finale di Wembley contro i padroni di casa, però, Mancini ha confessato: “Eravamo stanchi, è vero, ma felici di aver raggiunto una finale importante e meritata. Arrivati alla finale non c’era bisogno di caricare più nulla, i ragazzi erano già carichi al massimo".
"Forse abbiamo preso subito gol perché eravamo un po’ imballati dal viaggio in pullman (ride, ndr). Eravamo un po’ freddi all’inizio. Ma c’era tantissimo tempo per recuperare e per vincere. Speravo giusto di fare il gol del 2-1 prima della fine, senza andare di nuovo ai rigori. Abbiamo fatto una cosa straordinaria, facendo felici milioni di persone", ha continuato.
“Ma l’Europeo è alle spalle - chiude Roberto Mancini. Saremo campioni d’Europa per i prossimi tre anni, ma adesso dobbiamo pensare ad altro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare un grande lavoro a marzo. La nostra nazionale può ancora dare tanto".