La favola Georgia, la sopresa Austria, i nove punti della Spagna e non solo. Si chiudono così i gironi di Euro2024 in attesa degli ottavi di finale. L’Italia accede alla fase a eliminazione diretta grazie al secondo posto conquistato nel girone, conquistato dopo il pareggio con la Croazia arrivato a sette secondi dal fischio finale della sfida.
Gli azzurri affronteranno la Svizzera nel prossimo incontro della competizione, in programma sabato 29 giugno. Ma la nazionale di Spalletti si sarebbe qualificata anche senza il gol di Mattia Zaccagni? Ecco cosa sarebbe successo.
I criteri per stabilire le migliori terze
Il regolamento di Euro2024 è chiaro: agli ottavi hanno accesso le due migliori piazzate nel rispettivo girone e le quattro “migliori terze” del torneo, ovvero quelle che hanno conquistato più punti nella prima fase del torneo.
E in caso di parità? Il criterio da prendere in considerazione è quello della differenza reti. Per questo motivo la Slovenia si è aggiudicata la qualificazione a discapito dell’Ungheria, prima esclusa tra le migliori terze.
L’Italia sarebbe passata anche senza il gol di Zaccagni?
E l’Italia, che fino a otto secondi prima della sfida con la Croazia era terza nel Gruppo B? Gli azzurri non avrebbero avuto diritto alla qualificazione come terza. La differenza reti della nazionale di Spalletti infatti sarebbe stata di -1, mentre quella della Slovenia (ultima qualificata tra le migliori terze con gli stessi punti di Scamacca e compagni) è 0. Un motivo in più per festeggiare in casa azzurri, che hanno chiuso così il girone al secondo posto nel girone B e affronteranno la Svizzera agli ottavi di finale.
Le migliori terze
La fase a gironi, giunta al termine, ha decretato quali sono state le migliori terze.
- Olanda, 4 punti (diff. reti 0 con 4 gol segnati)
- Georgia, 4 punti (diff. reti 0 con 4 gol segnati)
- Slovacchia, 4 punti (diff. reti 0 con 3 gol segnati)
- Slovenia, 3 punti (diff.reti 0)
Le terze escluse dopo la fase a gironi sono Ungheria (3 punti, diff. reti -3) e Croazia (2 punti).
A cura di Fabio Basile