Matteo Pessina e Pietro Pellegri: erano sicuramente questi i nomi più "sorprendenti" - quelli che meno ci si sarebbe aspettati di leggere - nella lista dei convocati di Roberto Mancini. E forse ci si sarebbe aspettati ancor meno che scendessero in campo. Classe 1997 il primo, nato nel 2001 il secondo, il centrocampista dell'Atalanta e l'attaccante del Monaco non hanno trovato molto spazio (anche per via di alcuni problemi fisici) in questo inizio di stagione, ma rientrano indubbiamente tra i giovani più talentuosi del calcio italiano. L'esordio di ieri sera con la Nazionale maggiore ne è la dimostrazione.
Non è la prima volta, d'altronde, che Mancini decide di far spazio in azzurro a giovani promesse che, anche se poco impiegate nei rispettivi club, rappresentano delle risorse importanti per la Nazionale del futuro. E' successo con Zaniolo prima ancora del suo esordio con la Roma, poi è toccato a tanti altri. Ben 14 nel corso della gestione-Mancini, tenendo conto esclusivamente di calciatori di età inferiore ai 23 anni.