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“Oggi non sei da Inter”. La rivincita di Alessandro Silvestro

La storia di Alessandro Silvestro, vincitore dello Scudetto Primavera con l’Inter. Scartato dalla Lazio, è rinato nel dilettantismo e ora in nerazzurro

 

 

 

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Credit: Martina Cutrona

 

 

Il club milanese gli propone un prestito in Serie D, a 18 anni appena compiuti. “Vai a farti le ossa a Montespaccato, gli consigliano. Lui accetta. Impara che i grandi non si fanno problemi ad entrare duri, convinti. L’intensità prevale sulla tecnica. E quell’anno va benissimo: 28 presenze, 1 gol e 3 assist. La Serie C si muove per lui, a testimonianza del fatto che la gavetta fa bene. Silvestro è rinato dopo anni complicati, e ha in testa un chiodo fisso: “Magari non vestirai questa maglia”. Come un’eco che risuona. Allora sceglie Milano, per tornare a respirare aria di professionismo, e si unisce alla Primavera dell’Inter.

 

 

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Credit: Martina Cutrona

 

 

Rivincita e trionfo con l’Inter

A inizio stagione gioca poco, poi trova continuità. Diventa titolare sulla fascia destra e alla fine vince lo Scudetto, da protagonista (specialmente nelle fasi finali). Un trionfo da “pazza Inter”: in semifinale, contro il Cagliari, a fine primo tempo i nerazzurri sono sotto 3-0. Chivu entra in spogliatoio. Discorso sferzante. E chiude con una provocazione: “Chi non ci crede alzi la mano ora”. Alessandro ci pensa anche, per un secondo. Ma si ricorda che, anni prima, non mollare l’ha portato lì. Alla fine, con un gol a dieci minuti dal novantesimo e altre due reti nel recupero, l’Inter fa 3-3 e passa (per il miglior posizionamento in classifica). La finale, poi, è la chiusura perfetta di un cerchio: la Roma va in vantaggio, i nerazzurri ancora una volta rimontano. Magia. Ai tre fischi, Alessandro rivede in testa il film della sua vita sui campi non professionistici di Roma. “Oggi sì, sono da Inter”.