Insigne: “A Napoli molti non mi hanno compreso. Con Ancelotti idee diverse”
Le dichiarazioni del capitano azzurro sulla sua esperienza al Napoli
In attesa di sviullpi sul suo futuro, con il contratto in scadenza il prossimo giugno, Lorenzo Insigne ha parlato della sua esperienza con la maglia del Napoli e con i tifosi azzurri.
“La gente si è sempre aspettata tanto da me”
“La gente si è sempre aspettata tanto da me. Ho cercato di ricambiare. Ho avuto degli screzi qualche volta coi tifosi e mi dispiace. Qualcuno non mi ha mai compreso al 100 per cento. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto”, così Insigne a Rivista Undici.
Al decimo anno consecutivo al Napoli dopo le esperienze in prestito a Cavese, Foggia e Pescara, l’attaccante ha parlato degli allenatori che ha avuto: “Zeman è stato decisivo, il primo a credere in me. Benítez mi ha completato: avevo sempre pensato che per me il calcio fosse solo attaccare. Il calcio con Sarri è gioia: mi sono divertito tanto in tre anni, ci è solo rimasta la delusione di non aver vinto lo scudetto. Su Ancelotti non è vero che non ci siamo presi. Avevamo idee diverse, questo sì, su cose di campo. A Gattuso devo tanto. Dopo gli anni di Ancelotti così così, è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e a rimotivarmi. Spalletti è una personalità forte: ci ha restituito consapevolezza nella nostra forza”.
Il capitano del Napoli ha ricordato anche i provini con Inter e Juventus: “Il più grande pregiudizio nei miei confronti è stato l’altezza. Al Torino, mi assicurarono che a 14-15 anni sarei andato da loro per un provino: partii, feci due-tre allenamenti, giocai una partita. Dopo mi dissero: sì, bravo, ma onestamente ci aspettavamo che crescessi. Mi mandarono a casa, e la stessa cosa successe all’Inter. L’unico che ha creduto in me è stato Peppe Santoro, al settore giovanile del Napoli”.
“Mi piace il City di Guardiola”
Il classe ’91 si è soffermato anche su Guardiola: “Se dovessi comprare un biglietto, lo farei per una finale di Champions, qualunque sia. Una squadra che mi piace guardare sempre è il Manchester City. Il calcio di Guardiola è imperdibile dai tempi di Barcellona, la sua finale perfetta di Champions sarebbe contro il Liverpool. Alla fine, in tv, non ne me perdo una”.