Diciotto anni compiuti lo scorso 28 luglio ma il regalo Emile Smith Rowe lo aveva già scartato qualche giorno prima, quando nella sfida di International Champions Cup aveva brillato e segnato un gol che ha subito fatto il giro dei social.
"E' un sogno diventato realtà, ancora non ci credo", parole di un teenager coccolato dai tifosi dell'Arsenal che intende valorizzare i gioielli più preziosi del suo vivaio.
Ed ora Emile è diventato il primo calciatore nato nel nuovo millennio che ha esordito in una gara ufficiale europea con la maglia dell'Arsenal (ieri in Europa League contro il Vorskla).
"Questa è la prima maglia, quella del debutto in una partita ufficiale, e la darò a mia mamma", la dedica nel post gara.
Rowe è un classe 2000 ed è un Gunner da sempre. Stellina del centrocampo dei dell'Arsenal Under18, Emery gli ha dato fiducia nel pre campionato e il giovanissimo Emile l'ha ripagato facendosi trovare pronto quando è stato chiamato in causa.
Chissà cosa avrà pensato, dopo quel gol all'Atletico, tornando nella sua camera d'albergo. Lui, che ha scoperto di essere stato aggregato al gruppo dei 'grandi' per la tournèe estiva in Asia solo il giorno prima della partenza per Singapore.
"Avevamo una seduta di allenamento quel sabato e il 'kit man' è venuto da me e mi ha detto: 'Questo è il tuo completo, parti con la squadra'.
Ho iniziato la tournèe con la voglia di stupire l'allenatore, ma non avrei mai sognato di poter realizzare un gol del genere".
Giornate "surreali" per un altro wonderkid della Premier League.
Numero 55 in campo con la prima squadra, numero 10 tra i pari età e capitano della nazionale inglese Under16 e Under17 nel corso degli anni, fino alla conquista del Mondiale di categoria con la seconda l'anno scorso.
La maglia dell'Arsenal comunque per lui è come una seconda pelle con la quale è cresciuto, da quando disse no alle avances di Tottenham e Barcellona e quando, a 9 anni, fece un provino col Chelsea prima poi di firmare con i Gunners.
In Inghilterra c'è chi è sicuro: "E' nata una stella". Emile pensa solo a lavorare, perché è solo all'inizio.
I paragoni si sprecano, su tutti quello con Kevin De Bruyne.
Intanto i tifosi lo scoprono e Emery continua a dargli spazio.
"Lo dice la storia dell'Arsenal, dobbiamo sempre lavorare con loro per potergli dare le occasioni giuste per stare con noi. Sono conquiste importanti, per un giovane e per la squadra in generale - aveva spiegato Emery -.
Emile ha 18 anni, è cresciuto nella nostra Academy e noi siamo chiamati a dare a lui come ad altri giovani le chance giuste".