Il primo match è servito per conoscersi. Il secondo, per assestarsi un po’. Dal terzo in poi, invece, non ce n’è stata più per nessuno: per la quarta partita consecutiva, il Lecce di Marco Baroni è riuscito a portare i tre punti a casa, battendo il Monza grazie alle reti dei soliti Strefezza, Di Mariano e Coda. Dopo il ko all’esordio contro la Cremonese, i giallorossi hanno beneficiato della crescita dei due esterni prelevati da Venezia e SPAL, protagonisti indiscussi nell’avvio di campionato dei salentini.
GEMELLI DEL GOL
Brasiliano ma con origini siciliane Strefezza, originario di Palermo Di Mariano, insieme sono riusciti a cambiare volto a una squadra che, a inizio stagione, sembrava incapace di pungere le difese avversarie.
La prima volta che Baroni li ha schierati ai lati di Coda risale alla sfida pareggiata con il Como, quando i due sono rimasti in campo insieme per 15 minuti. Da lì in poi, la musica in casa Lecce è cambiata: non si tratta soltanto dei 14 punti conquistati fin qui (gli stessi del Brescia, secondo in classifica ma con una partita in meno), quanto della capacità della squadra di far male agli avversari in qualsiasi momento. Nelle ultime quattro uscite, hanno collezionato un totale di 6 reti e 4 assist in due: un marchio di fabbrica della scuola-Corvino, da sempre grande estimatore delle ali con il vizio del gol.
Nati ad un anno (quasi) esatto di distanza - “20 aprile 1996” dice la carta d’identità di Francesco, mentre Gabriel è del 18 aprile ‘97 -, dopo alcune esperienze in giro per l’Italia hanno scelto il Salento con il sogno di tornare in A da protagonisti.
DA ROMA A LECCE
Le loro strade erano forse destinate a incrociarsi, si sono ricongiunte a Lecce a cinque anni dall’inizio di un percorso parallelo: nell’estate 2016, poco più che ragazzini, Strefezza e Di Mariano hanno lasciato Roma con gli scarpini da calcio ai piedi e una valigia piena di sogni nella mano. Mentre Gabriel veniva scartato dalla Primavera della Lazio di Inzaghi - “è troppo basso”, disse di lui l’allenatore oggi all’Inter -, Francesco diceva infatti definitivamente addio all’altra squadra della Capitale, dopo tre anni trascorsi tra il settore giovanile e “i grandi” della Roma. Da lì in poi, una serie di esperienze per entrambi, partendo dalla Serie C per poi calcare, seppure per poco, il tanto ambito palcoscenico della Serie A.
Dopo due lunghe trattative con Venezia e SPAL, il ds giallorosso Pantaleo Corvino è riuscito a convincere entrambi a sposare il progetto del Lecce, ritagliandogli un ruolo da protagonisti nel 4-3-3 di Marco Baroni: un paio di partite per assestarsi, poi è stato subito exploit. Coda al centro dell’attacco, sì, ma non solo. Quest’anno, il Lecce… ha messo le ali.