"Napoli-Torino sarà una partita interessante, ricca di gol e giocate: mettetevi comodi, lo spettacolo è garantito", parola del doppio ex Nicola Amoruso, intervistato in esclusiva ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. "Nella mia carriera ho vissuto queste due squadre in periodi sfortunati, ma sono due piazze molto accese e passionali. Per certi aspetti si assomigliano".
Sia con il Napoli che con il Torino, infatti, Amoruso è retrocesso in Serie B (anche se a in granata ha passati solo i primi sei mesi della stagione): "La stagione 2000-01, in Campania, mi ha aiutato a rialzarmi dopo un lungo calvario, confermando le belle prestazioni e la doppia cifra dell'anno precedente, a Perugia. Ma avrei voluto giocare nel Napoli in un'epoca diversa: la retrocessione è stata un boccone amaro".
Discorso simile per l'esperienza granata: "Rispetto alla Torino bianconera sembra di vivere in una città diversa. Più focosa, più vicina alla squadra. Dopo solo cinque mesi, però, sono partito direzione Siena", con il Toro che, al termine della stagione, scenderà di categoria.
"Napoli squadra matura, Toro in crescita"
Tornando ad oggi, Amoruso commenta le due formazioni, partendo dagli azzurri: "Il Napoli è diventata una squadra veramente matura: merita questa posizione e credo che con Spalletti stia un po' chiudendo il cerchio di questi anni di crescita. E' un allenatore esperto, di mentalità, perfetto per una piazza calda come questa. Penso che De Laurentiis quest'anno possa credere nello Scudetto".
Si passa poi sull'altro lato della sfida, quello granata: "Il Torino, finalmente, ha trovato un grande allenatore che può rendere grande la squadra. Le potenzialità per fare bene ci sono, e Juric mi convince: si è formato con Gasperini, fa giocare i suoi molto corti, con tanta grinta, determinazione. Credo che i granata prenderanno sempre più forma e, nel tempo, arriveranno in alto. Cairo è da sempre un presidente passionale, che vuole il massimo".
La sfida in attacco
Spazio, infine, alla sfida in attacco tra Victor Osimhen e Andrea Belotti: "Entrambi i giocatori sono punti di riferimento per la propria squadra e fanno la differenza sempre", commenta Amoruso, che di gol se ne intende (ne ha segnati 113 in Serie A). "Osimhen è una bellissima scoperta: sa far gol, dà profondità alla squadra. E' straripante, fa reparto da solo. Mi ero accorto già lo scorso anno che eravamo davanti ad un giocatore interessante, ma sotto porta non era infallibile. Ora è in fiducia e mi sembra nel pieno delle energie: ha trovato la sicurezza giusta per fare bene in una piazza difficile come Napoli. Belotti invece è un finalizzatore nato e assicura dei gol fondamentali per il Toro. Da anni si conferma ad alti livelli ed è il vero trascinatore della squadra".
A cura di Luca Bendoni