Uno scozzese non segnava in un campionato professionistico italiano dal 1986. Graeme Souness, maglietta della Sampdoria. A quell’epoca Liam Henderson non era ancora nato: lo avrebbe fatto dieci anni dopo. Oggi, 32 anni dopo, l’ex Celtic ha griffato il suo primo centro italiano: minuto 3 di Ternana-Bari, il centrocampista prende palla ai 30 metri, mette nel mirino la porta di Plizzari e la infila con un destro violento e preciso. Bari in vantaggio e un altro marcatore che si aggiunge alla cooperativa del gol di Fabio Grosso. Il quindicesimo, al quale si sarebbe poi aggiunto Luca Marrone nel secondo tempo per il decisivo 2-1. Abbraccio collettivo, il primo Made in Italy.
Quasi un naturale esito del percorso di crescita avviato il 27 gennaio, data dell’esordio ufficiale con il Bari, e passato per quattro apparizioni con la maglia biancorossa. Sempre a testa alta e senza paura di rischiare la giocata. Difficile immaginare il contrario per chi è cresciuto nel Celtic in carriera ha collezionato esperienze con Hibernian (32 presenze in campionato nella stagione 2015/2016) e Rosenborg, oltre a 13 apparizioni con la Nazionale Under 21 della Scozia. In Puglia era arrivato in prova a inizio gennaio: volto che a tanti tifosi e addetti ai lavori aveva ricordato Wayne Rooney, suscitando un pizzico di ironia e qualche ardito paragone. Liam ha sudato sul campo, conquistando prima la fiducia di Grosso e poi quella dei compagni. Fino alla maglia da titolare e dell’affetto dei tifosi. Che sui social hanno apprezzato il suo paragone con William “Liam” Wallace, eroe di Braveheart. Pagato poco più di 100mila euro e pronto a prendersi il Bari.
Fonte foto in maglia Bari: Instagram@fotodelbari