Pierluigi Gollini è un ragazzo testardo che vuole realizzare sogni che rimangono nel tempo. Puntava a giocare e crescere all’estero: a 16 anni è andato al Manchester United dove le regole erano quasi militari - niente cappello e guanti per il freddo, niente tatuaggi, orologi e social - e Scholes e Pogba lo bombardavano di tiri. Desiderava incidere una canzone, perché la musica è la sua arte preferita: ecco ‘GOLLORIUS, RAPPER COI GUANTI’. Un progetto per la sua gente poiché tutto il ricavato della canzone era per rimettere a nuovo il campetto del suo quartiere, vicino Ferrara.
Oggi, Pierluigi, sogna in grande con la Dea e sta facendo di tutto pur di arrivare in alto, magari in Champions considerata la classifica. Almeno due/tre miracoli a weekend, parate decisive che alla fine dei conti sono punti in più in classifica: una volta ci ha messo il ‘piedone’ su Chiesa, un’altra la manona su Ekdal, domenica invece ha tolto dal sette una punizione precisissima di Bruno Alves, senza menzionare tutti gli altri voli, da un palo all’altro. Superman. Airlines. Insuperabile anche con… un badile al posto dei guantoni, com’è successo oggi, tra le risate di tutti, in allenamento a Zingonia.
Ma quest’Atalanta, spensierata, va che è un piacere: vince, diverte e si sente al sicuro, con Gollini in porta. Un 'matto’ altruista che dà sicurezza ai compagni di difesa e dedica ai colori nerazzurri una canzone: Atalanta di Houston. Un tipo di cuore, soprattutto nei rapporti personali. E’ fidanzatissimo con Giulia delle ‘Donatella’ che ha conosciuto grazie a un paio di pantaloncini: lui li regala a un amico in comune, lei li nota e chiede ‘di chi sono?’. Stanno insieme da più di un anno e sono felicissimi. “La forza si vede nei bicipiti, il coraggio nell’anima” è lo stato su WhatsApp di Pierluigi, un ragazzo testardo che non ha paura dei sogni e anzi, spesso sa come realizzarli.