L'esordio in nazionale, il primo gol che gli vale l'etichetta di "marcatore più giovane della storia della nazionale italiana" e gli esami di maturità: quella del 2022, probabilmente, per Wilfried Gnonto sarà un'estate indimenticabile. L'esterno dello Zurigo, classe 2003, è ormai diventato il calciatore italiano più chiacchierato negli ultimi tempi, ma con umiltà e dedizione continua il suo percorso calcistico, ma anche culturale. Lo ha dichiarato anche nella sua ultima intervista su Sportweek.
Gnonto: "Parlo bene perché il calcio è seguito da tutti"
Wilfried Gnonto ci tiene tanto a usare parole e concetti giusti in lingua italiana, a maggior ragione essendo un calciatore: "Il calcio è seguito da tutti, per questo ci tengo a parlare bene. Ci tengo sia a parlare bene che a esprimere concetti intelligenti, perché spesso si pensa al calciatore come colui che sbaglia i congiuntivi. Io mi impegno a comunicare bene".
Se gli si chiede dove un giorno vorrebbe giocare, Gnonto ha già le idee chiare: "Sogno di giocare nel Barcellona. Messi è un idolo anche adesso che sta al PSG. Ha fatto tantissimi sacrifici in vita sua, la sua famiglia lo ha sempre sostenuto anche nelle difficoltà. Non dimentica le sue origini, è uno tranquillo e mi rivedo in lui. E poi in campo gioca come nessun'altro".
L'Inter e l'idolo Messi
E se un giorno dovesse giocarci insieme, l'esterno italiano non ha dubbi: "Me la faccio addosso. Gli chiederei però anche tutto sulla sua vita e su come ha fatto ad arrivare in alto. Ovviamente gli passo la palla quando posso".
All'Inter arrivò giovanissimo, nel 2012, all'età di nove anni, ma Gnonto per i colori nerazzurri ha anche pianto: "Giocavo nell’Inter Suno, vicino a Novara. Feci un paio di tornei contro l’Inter e dopo un anno ero a Milano. Non ero da subito un tifoso, perché per me esistevano Messi e il Barcellona, ma poi mi sono affezionato e ho anche pianto".
Gnonto: "Ho pianto per la sconfitta dell'Inter contro la Juve"
Gnonto racconta l'episodio: "Mi successe in Inter-Juve del 2018, la partita della mancata espulsione di Pjanic su Rafinha. Segnò Higuain nel finale e misero le mani sullo scudetto. Io ero a San Siro e scoppiammo in lacrime. Da lì diventai tifoso dell'Inter".
Dopo una stagione impegnativa e ricca di soddisfazioni, per Gnonto è anche il momento del diploma. Il calciatore italiano sta infatti sostenendo gli esami di maturità: "La prova d'italiano è andata bene, ero tranquillo. Ho la scelta la traccia su Oliver Sacks perché riguardava la musica e sono ferrato sull'argomento. Ascolto di tutto, da Laura Pausini a Drake e Sfera Ebbasta. Matematica l'ho temuta un po' di più".