Il paradosso di Romulo è fatto di aspettative e lacrime. Nella stagione più bella della sua carriera, quella alla Juventus, una fastidiosa pubalgia gli ha impedito di giocare con continuità: “Ci penso sempre – afferma Romulo alla Gazzetta dello Sport – ho avuto l’opportunità di giocare con giocatori incredibili come Buffon e Pirlo. Era l’anno più bello della mia vita, ma non mi potevo allenare e non potevo giocare. Avevo la pubalgia e per batterla ho girato il mondo. Paratici mi faceva vedere i messaggi inviati dall’entourage di Conte che mi voleva in nazionale. E non potevo giocare. Lo confesso: ho pianto tanto”.
Adesso però le lacrime sono un ricordo e con la maglia del Genoa punta ad una nuova stagione da protagonista, partendo già dalla prossima sfida con la Juventus: “Vi confesso una cosa: tutti i giocatori, anche quelli che non lo dicono, vogliono sfidare la loro ex squadra, c’è sempre una voglia di rivincita. Per me non è diverso: voglio fortemente questa partita e voglio vincere”.
Nello spogliatoio lo chiamano CR8 e sabato potrà confrontarsi con l’’originale’: “Sì, e voglio superare CR7”. Per superare i bianconeri al Genoa servirà la partita perfetta e tanta grinta, magari quella che riuscirà a trasmettere Juric, da poco subentrato a Ballardini: “Ballardini mi piaceva e con lui abbiamo fatto 12 punti, mica pochi. Il nostro presidente però è molto saggio e capisce il calcio, ha visto che la squadra doveva migliorare e ha fatto una scelta perché ciò avvenisse. Con Juric puntiamo all’intensità. Piatek? Lui ha velocità, tempi di gioco, un calcio con l’interno collo destro bellissimo e di testa colpisce come faceva un brasiliano famosissimo: Dadà Maravilha, fermandosi in area”.
L’intervista completa sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.