Ferraris deserto, spalti vuoti in occasione della prossima sfida col Bologna. Eccolo l'invito arrivato della giornata di ieri dei tifosi della Gradinata Nord, che con un comunicato hanno chiesto a tutti i sostenitori del Genoa di non entrare allo stadio domenica, in segno di protesta nei confronti della squadra e del presidente Enrico Preziosi. Numero uno rossoblù che, prima di lasciare l'Italia per impegni lavorativi ad Hong Kong, ha commentato così la presa di posizione da parte della tifoseria. "Rispetto le opinioni della tifoseria, anche se non le condivido. Mi considerano il maggiore responsabile di questa situazione, mi prendo le critiche e gli insulti. In questo momento così difficile però sarebbe importante stare vicino alla squadra, perché quello che conta è tirarci fuori da questa situazione. Non condivido ma mi adeguo: meglio così piuttosto che una contestazione durante la partita. Conta la salvezza, poi verrà il momento dei processi. E con il tempo prima o poi accontenterò le loro richieste. - le parole al Secolo XIX di Preziosi - Non voglio fare alcuna polemica, non é quello che serve adesso. Conta solo fare in modo di venire fuori da questo momento, c'è un nuovo allenatore e va aiutato nel suo compito".
Dalle esigenze del campo alla richiesta da parte dei tifosi di cedere la società e di dimettersi. "Ho letto le loro richieste: di certo non mi dimetterò, perché sarebbe solo un inutile atto formale e poi non è mia abitudine abbandonare la barca in difficoltà. Nel frattempo stiamo lavorando già alla prossima stagione, non ci si può fermare. Riguardo all'advisor e alla ricerca di un acquirente, spero nel prossimo futuro di poterli accontentare. Il fatto è che finora si sono presentati solo mendicanti, gente che chiedeva annoi di mettere sul tavolo le risorse necessarie per prendersi il Genoa. Aspetto che venga fuori qualche genovese genoano, qualcuno che si faccia avanti. Gli faciliterò il compito, avrà un grande sconto. Sarà un naso ma i presidenti qui vengono sempre da fuori, chissà perché...". Dalle questioni societarie al campo, sull'ormai ex allenatore del Genoa Juric. "Voglio bene a Ivan, diventerà un grande allenatore ma così non potevamo andare avanti. Ho sbagliato a non cambiare prima, è necessario un allenatore con esperienza e Mandorlini lo è. Domenica dopo il secondo gol l'ho chiamato e gli ho detto di venire. Non ci eravamo sentiti prima, l'esonero di Juric però a quel punto era diventato inevitabile". Preziosi infine fissa l'obiettivo del nuovo corso. "Rialzarci il più velocemente possibile, rischiando meno di prima. Non è un compito facile ma con lui sono sereno, ha grande carattere. Ripeto, pensiamo a rialzarci. Poi verrà il momento dei processi".