Una lunga intervista, per un racconto personale dentro e fuori dal campo. Federico Gatti, difensore della Juventus, si confessa a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport.
"Mi faccio il mazzo perché coi sogni non ho ancora finito. Anzi, non sono neanche arrivato a metà", spiega il classe 1999 acquistato due anni fa dal Frosinone.
Juventus, le parole di Federico Gatti a Sportweek
Se Gatti potesse tornare indietro e parlare al Federico quindicenne, cosa gli direbbe? "Ca**o, nemmeno tu sai dove sei arrivato. Mai mi sarei aspettato di spingermi fin qua. Giocavo in Promozione, in Eccellenza, e se qualcuno mi avesse detto che, tempo cinque anni, sarei sbarcato alla Juve, gli avrei risposto: 'Hai bevuto?'".
Gatti ha già ottenuto la stima dei suoi tifosi, grazie anche alla sua mentalità: "Sbaglio come tanti, ma è proprio grazie agli errori che si cresce. Ho letto una bellissima frase di Ed Sheeran: diceva che al giorno d'oggi ognuno tende a oscurare i propri errori, mettendoli in un angolo per dimenticarli e nella speranza di farli dimenticare agli altri, per porre in luce, al contrario, soltanto le cose positive. Invece è proprio dalle difficoltà che si emerge più forti".
Il percorso di Gatti è stato caratterizzato anche da qualche ombra, oltre che da diverse soddisfazioni. Per esempio c'è stato l'autogol di Reggio Emilia contro il Sassuolo: "Un errore che ha pesato, ma non è che la partita fosse finita... In carriera ho commesso sbagli più gravi che si sono notati meno perché hanno suscitato meno clamore. Una cosa in cui devo migliorare è la reazione dopo una sconfitta. Quando perdo è come se mi cascasse il mondo addosso".
Sul rapporto con Dusan Vlahovic: "Abbiamo un legame forte che nasce dal rispetto reciproco. Come carattere siamo simili. È deciso, determinato, mi piace la sua mentalità. Facciamo parecchie cose insieme, compreso vedere la partite di basket del Partizan Belgrado a casa sua".
Infine su Max Allegri: "Mi ha dato tanto. A cominciare dalla continuità, fondamentale per crescere. Se uno fa un errore e viene messo fuori, non crescerà mai. Se giochi, prendi fiducia".
L'intervista completa su Sportweek