Ormai la borraccia per i portieri ai rigori è la vera salvezza, non tanto per il contenuto, ma per i foglietti di carta messi attorno. Negli ultimi anni sono stati diversi gli estremi difensori che si sono affidati allo studio pre-partita per affrontare le varie lotterie dei rigori decisive. Ed è la tattica usata anche da Gabaski, portiere dell'Egitto, nella finale della Coppa d'Africa.
![screen_egitto_senegal_salah_mane.jpg](https://gianlucadimarzio.com/images/screen_egitto_senegal_salah_mane.jpg?p=intextimg&s=c31461b9fc0d3d9b09a227db51f5ebaa)
Da Manè a...Manè
Il giocatore dello Zamalek nel primo tempo regolamentare aveva neutralizzato il rigore calciato da Sadio Manè grazie anche alle indicazioni del suo capitano e compagno dell'ala avversaria Salah (qui i dettagli dell'episodio). Arrivato ai rigori decisivi nella finale contro il Senegal, Gabaski è stato beccato dalle telecamere a guardare un foglietto con su disegnato le direzioni di dove i suoi avversari avrebbero tirato.
![gabaski-screen.png](https://gianlucadimarzio.com/images/gabaski-screen.png?p=intextimg&s=7e074278272178b250d2c2460d9b2ad9)
Purtroppo però, la sua abilità nel respingere i tiri dagli undici metri (quattro solamente in questo torneo), non lo ha pienamente assistito nel momento decisivo. Gabaski è riuscito a parare solo un calcio di rigore, calciato da Bouna Sarr, ed il Senegal si è laureato campione della Coppa d'Africa per la prima volta nella sua storia, dopo due finali perse. Il paradosso ha voluto che a tirare il rigore decisivo sia stato proprio Sadio Manè, che ha avuto la migliore delle possibilità per riscattare l'errore dal dischetto commesso in partita.