Da una parte il sogno triplete della Juventus di Fabio Grosso che, dopo aver vinto la Viareggio Cup, puntava a completare l'opera con la Coppa Italia e, perchè no, lo scudetto di categoria, dall'altra l'ambizione dell'Inter di portare a casa il trofeo dopo il successo allo Juventus Stadium nella gara d'andata.
Mercoledì nell'emozionante cornice di San Siro si è scritto il secondo verdetto stagionale della categoria Primavera, i nerazzurri vincendo 2-1 hanno portato a casa la Coppa Italia. Il match è stato intenso ed equilibrato, al 33' la Juventus con Kastanos si era portata in vantaggio ma prima Manaj al 77' e poi Zonta al 93' hanno ribaltato il risultato e fatto esplodere di gioia l'ambiente nerazzurro. Manaj e Zonta sono stati i protagonisti del successo ed entrambi sono nel giro della prima squadra. Mancini osserva con particolare attenzione la crescita di Zonta, lo considera una mezzala molto interessante, un'alternativa concreta soprattutto a Brozovic. Loris ha assaporato l'atmosfera della Serie A in due occasioni, andando in panchina contro Sampdoria e Fiorentina. Ma chi è Loris Zonta? Ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone all'Asd Cartigliano, una scuola calcio vicino casa nei pressi di Vicenza. Le qualità sono evidenti e, infatti, gli osservatori del Veneto puntano presto i radar su di lui e passa al Cittadella che lo aggrega ai Pulcini.
All'età di dieci anni Loris può già vantare di aver indossato le maglie di due squadre professionistiche perchè si trasferisce al Bassano, realtà in cui milita per circa quattro stagioni, dalla categoria Esordienti ai Giovanissimi Nazionali. Il compimento dei quattordici anni, che permette il trasferimento fuori regione, s'avvicina e sono tante le pretendenti che corteggiano il Bassano per puntare su questo giovane talento. Zonta a quei tempi era un attaccante che faceva della rapidità e dell'accelerazione le sue qualità più interessanti. Si fanno avanti Juventus e Fiorentina ma presto s'innesca un derby milanese per Loris, quando sembrava ormai destinato al Milan il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden realizza l'allungo decisivo e lo porta all'Inter, squadra di cui Loris era anche tifoso. Al primo anno in maglia nerazzurra Loris conferma quanto di buono aveva fatto vedere nel vivaio del Bassano Virtus, al "Gaetano Scirea" è premiato come miglior giocatore, vince lo scudetto Giovanissimi Nazionali segnando sette gol.
Negli Allievi Nazionali Loris porta a casa il secondo scudetto della sua vita confermando la regola dei "sette gol", gli stessi che aveva messo a segno con i Giovanissimi. Con il passaggio prima in Berretti e poi in Primavera, arriva la svolta tattica. L'intuizione è del responsabile tecnico del settore giovanile Daniele Bernazzani che arretra il raggio d'azione di Zonta trasformandolo in mezzala per sfruttare le capacità d'ìnserimento, il passo rapido sul lungo e le ottime capacità di corsa. Loris conferma che Bernazzani ci ha visto giusto già nel campionato Berretti, quando realizza ben quindici gol da centrocampista, e convince Stefano Vecchi a convocarlo per la final eight della Primavera. "Sono orgoglioso per questi ragazzi che hanno iniziato questa stagione dovendo dimostrare che non erano inferiori a quelli delle annate precedenti", così Vecchi parlava dopo il successo nella finale di Coppa Italia Primavera. Zonta è uno dei protagonisti di questo gruppo che nelle ultime tre giornate combatterà con Milan e Atalanta per l'accesso diretto alla final eight. Loris ha disputato tutte le gare in cui era disponibile tranne quella col Como, è un "fedelissimo" di mister Vecchi che ama la sua duttilità. Loris può essere schierato sia a destra e sinistra e in alcune gare si è adattato in maniera brillante anche nel ruolo di terzino su entrambe le fasce. Il presente conduce Loris sui prossimi impegni della Primavera ma il sogno lo porta a San Siro immaginando un debutto che finora ha solo sfiorato.
Staff: Ciro Troise