Un colpo al cuore nelle prime ore del mattino, tra notizie ed immagini dal suo centro Italia diffuse via smartphone e TV che mai, come tutto il mondo, avrebbe voluto vedere; ed uno di genio, per sbloccare e risolvere una partita rivelatasi sempre più complicata e riprendersi il terzo posto. Tra il raduno di Milanello e il prato di San Siro, dentro e fuori dal campo, il pensiero odierno di Jack Bonaventura è rimasto sempre lo stesso: concentrazione su un Milan-Pescara inevitabile, ovvia e fondamentale, ma oggi la testa non poteva che andare anche lì, a San Severino Marche. Luogo di nascita, crescita, famiglia, tremato oggi insieme a tanti altri paesi e città davanti a scosse mai così forti da oltre 30 anni a questa parte.
"Forza Italia!". Due parole pronunciate davanti alla telecamera ed una mente che ha viaggiato parallelamente a quella di Boateng, già protagonista di un vecchio gesto simile (con tanto di maglia) nella partita vinta contro il Granada dal suo Las Palmas: il miglior modo di esultare dopo una punizione vincente e intelligente, a sorpresa, calciata dal limite e passata sotto la barriera. Dedicando un gol a chi, oggi, ha potuto far tutto fuorché sorridere.
Carta sempre più fondamentale per questo Milan, Bonaventura. Un Jack che in ogni partita Montella non può far altro che giocarsi sempre: mezz'ala riadattata, dopo due annate da esterno offensivo o di centrocampo nel 4-3-3 di Inzaghi e nel 4-4-2 di Mihajlović, e stessa, identica qualità offerta. Undici partite su undici giocate da titolare e 955 minuti in campo conditi da 2 gol e 2 assist: ulteriore testimonianza di come chi è arrivato a vestire rossonero quasi per caso, in quelle ultime, incredibili ore di mercato dell'agosto di tre anni fa, ora sia semplicemente uno dei simboli principali di una squadra giovane, umile e vogliosa di riscatto. Uomo in più che anche oggi, di fronte ad un Pescara ancora alla ricerca del primo successo sul campo, ha saputo trascinare il suo Milan. Senza dimenticare da dove tutto sia iniziato, per lui e per tanti altri ragazzi pronti ad inseguire lo stesso sogno che Jack ha realizzato: piedi in campo, testa al suo centro Italia. E ad cuore italiano più sofferente che mai.