Il prefetto di Foggia Raffaele Grassi ha disposto misure di protezione nei confronti di Federico Gentile, calciatore del Foggia vittima di un atto intimidatorio nella notte tra martedì e mercoledì, quando sconosciuti hanno dato fuoco alla porta d’ingresso dell'abitazione in cui vive con sua moglie e i due figli della coppia, senza che per fortuna fossero registrati feriti.
Nella mattinata di giovedì Grassi ha presieduto, in videoconferenza, una riunione con le forze di polizia per il Comitato per l'Ordine pubblico. Nel corso del vertice si è fatto il punto della situazione su quanto accaduto. Al momento le indagini, coordinate dalla procura di Foggia, risultano ancora senza esito. Sul tavolo c'è il clima alla società che si vive da qualche mese a Foggia, società in cui Gentile si è trasferito dal Como nell'estate 2019 insieme al direttore tecnico Ninni Corda e al presidente Roberto Felleca.
Sull'accaduto è intervenuto anche il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli: "La Lega Pro è vicina a Federico Gentile e alla sua famiglia - le sue parole - quello che è successo è contro il calcio e i suoi valori ed in particolare in questo periodo di fragilità dettato dal Covid-19".
Il giocatore intanto non ha escluso un possibile addio: "Sto pensando di andar via - ha spiegato ai cronisti mercoledì all'uscita dalla Questura - sono venuto qui per giocare a calcio ma mi rendo conto che queste cose non hanno nulla a che vedere con il calcio giocato. Sono sconvolto. Considero troppo grave quanto avvenuto, anche se in tanti mi stanno chiedendo di rimanere".