Laurearsi Campione del Mondo non è roba per tutti. Riuscirci scendendo in campo per sei volte dal primo minuto, sempre titolare, ancora meno. Se poi di mestiere si fa l'attaccante, ma nel corso dell'intera competizione non si colleziona neppure un tiro in porta... Oliver Giroud è l'eccezione che conferma la regola. Centravanti della nazionale francese con pochi gol segnati negli ultimi mesi, ma Deschamps non ne può fare a meno: "Ci si rende conto di quanto sia importante, soltanto quando non è lì in campo", aveva dichiarato il ct dei Bleus.
Come dargli torto. Sponde, assist, sportellate e spirito di sacrificio: Giroud in campo ce la mette sempre tutta e stasera l'attaccante del Chelsea è finalmente tornato anche al gol! E che gol, vedere per credere: l'attaccante del Chelsea ha deciso la partita di Nations League contro l'Olanda, alla faccia di chi gli rimproverava l'astinenza in zona gol. Esultanza sincera, quasi uno sfogo, a battersi forte contro il petto come a voler dire 'guardate che so fare'. Il mancino al volo con cui ha deviato in porta il cross di Mendy è stato un vero è proprio spettacolo.
Benzema, Lacazette e compagni possono aspettare. A Deschamps piace Oliver, e va bene così. Giroud gioca di sponda, scarica il pallone ai centrocampisti di inserimento e permette le verticalizzazioni per mandare in porta i velocissimi Mbappé e Griezmann. Si può quasi dire che i suoi gol sono un 'di più'. Ma i gol Olivier li ha sempre fatti,con quello di oggi sono trentadue in carriera con la Nazionale, uno in più di un certo Zinedine Zidane.
L'ultimo risaliva allo scorso 28 maggio, in occasione dell'amichevole pre Mondiali contro l'Irlanda. Undici partite giocate in nazionale da quel momento, ben nove da titolare ma con zero reti all'attivo. Il ruggito del Saint-Denis ha messo fine all'astinenza e ha portato Oliver un gradino più in alto - dal punto di vista realizzativo - di quello che è stato forse il suo collega e connazionale più grande di tutti i tempi. Oliver Giroud si è preso palcoscenico. Stavolta, palesemente. Perché in fondo il campione del mondo del Chelsea protagonista lo è sempre stato è sempre stato protagonista.