In vigore dal 2011, il Fair Play Finanziaro è uno strumento introdotto dalla Uefa per monitorare le società sotto l'aspetto finanziaro ed evitare indebitamenti. Ma come funziona veramente il Fair Play Finanziario?
Come funziona il Fair Play Finanziario
Innanzitutto, prende in esame i bilanci degli ultimi tre anni delle squadre partecipanti alle comepetizioni della Uefa (quindi Champions, Europa e Conference League). Si verifica se non ci sono debiti arretrati che sia verso dipendenti, altre squadre o autorità fiscali. I conti in regola però non bastano. Infatti la governance del club deve presentare progetti finanziari futuri, come entrate o investimenti.
Con una deroga, per ogni anno però c'è una soglia di tolleranza per quanto riguarda la perdita di bilancio che non può superare i 5 milioni di euro. Nonostante la Uefa negli ultimi anni sia venuta incontro alle esigenze dei club, concedendo deroghe speciali per squadre in ristrutturazione societaria, per chi non rispetta il FFP ci sono delle sanzioni.
Sempre a seconda dell'entità dell'infrazione, si passa dal semplice avvertimento fino alla multa per poi arrivare alla penalità di punti, la trattenuta degli introiti e il divieto di iscrivere nuovi giocatori nella lista Uefa. La sanzione massima è ovviamente l'esclusione dalle coppe europee. Per i club però c'è la possibilità di stabilire un Settlement Agreement, proposto dalla Uefa che insieme alle società concorda la sanzione da scontare.
Il FFP non ha solo il ruolo di piano regolatore per i club europei. Infatti, come si legge dal manuale della Uefa, viene utilizzato anche per alimentare la creazione di infrastrutture e per incentivare gli investimenti nei settori giovanili e nelle squadre femminili.