Alla domanda su quanto gli manchi allenare, la risposta arriva immediata. “Il calcio per me è vita, ho sempre vissuto in questo mondo, da giocatore prima e da allenatore poi”. Fabio Gallo, oggi senza panchina dopo la fine della sua avventura alla Ternana nella passata stagione (“che rammarico essere usciti ai playoff senza mai perdere. Oggi la squadra è stata rafforzata ed è meritamente prima”), non nasconde la sua voglia di rimettersi in gioco: “Seguo tutte le partite possibili in tv, mi piace tenermi aggiornato, non mi interessa la categoria penso ci sia sempre da imparare: calcio estero, Serie A, B o C poco importa. Lavoro per farmi trovare pronto quando arriverà la giusta chiamata”, racconta a GianlucaDiMarzio.com.
Che potrebbe arriva dalla C, visto che il suo nome è tra i papabili per la panchina del Como, società che nei giorni scorsi ha esonerato Banchieri e adesso ha affidato la squadra ad interim a Giacomo Gattuso. E che Gallo conosce bene, avendo già avuto esperienze nel club da giocatore prima e da allenatore poi.
“Spezia è una piazza che merita”
Tra le squadre che sicuramente Gallo segue con maggiore attenzione c’è lo Spezia, club che ha guidato con successo in passato e che oggi è tra le rivelazioni della Serie A: “Sono felice per i risultati che sta ottenendo, Italiano ha fatto un ottimo lavoro lo scorso anno e si sta confermando anche in Serie A. Spezia è una piazza che merita tanta gioia, a me fa piacere vedere in rosa giocatori che già c’erano ai miei tempi o quando allenavo la Primavera: Maggiore, Bastoni, Vignali, Terzi, etc”, ricorda con orgoglio Gallo.
“Felice per Pessina. L’Atalanta è ormai una big”
Che ai tempi dello Spezia ha allenato anche Pessina, oggi tra i protagonisti con la maglia dell’Atalanta: “Matteo l’ho cresciuto tra Como e Spezia, è un ragazzo che sa quello che vuole e dove vuole arrivare, ha fatto tutti gli step con impegno e tanto lavoro. Siamo legati da un ottimo rapporto, sono felice della sua crescita”, ha ammesso Gallo. Pensiero sull’Atalanta, altra sua ex squadra, vicina a ottenere gli ottavi di Champions League: “Ormai non sorprende più, dimostra di essere una grande squadra nell’approccio alle gare. Che sia Coppa Italia, Champions o campionato ha sempre lo stesso approccio”.
Ambiente nerazzurro che Gallo conosce bene: “Qui ho giocato e poi ho allenato Allievi e Primavera. Il segreto del settore giovanile dell’Atalanta? Io posso parlare per quello che ho vissuto io: ai miei tempi si privilegiava molto la crescita tecnica del singolo giocatore, si effettuava un lavoro di base importante. Poi c’era tanta attenzione nello scegliere i calciatori già da bambini e nell’attenderli con pazienza. Ho allenato Gagliardini, Conti, Grassi e tanti altri calciatori forti che poi magari si sono un po’ persi. Ma c’era tanta qualità in quella squadra…”
Un sogno realizzato a… metà
50 anni, compiuti lo scorso settembre, dedicati al calcio quelli di Fabio Gallo: “Bilancio? Da calciatore sono riuscito a fare quello che sognavo da bambino. Giocare ad alti livelli, in Serie A. Da allenatore dico che ho ancora tanto da dare, ma non mi fisso obiettivi precisi: ho voglia di lavorare e mostrare le mie qualità, voglio ripartire”. Magari proprio da quella Como che conosce decisamente bene…