"Se le persone hanno contratto il Covid-19 come risultato diretto di un evento sportivo che non avrebbe dovuto aver luogo, sarebbe uno scandalo. Dopo quella partita è stato riscontrato un aumento dei contagi ed è giusto indagare. Dobbiamo capire se la presenza dei tifosi spagnoli abbia contribuito alla diffusione del virus". Queste, un mese fa, erano state le parole di Steve Rotheram, sindaco di Liverpool. Adesso il dubbio è stato supportato dalla scienza: Liverpool-Atletico Madrid, ottavo di ritorno di Champions League, avrebbe innescato una “bomba” virologica.
Secondo Edge Health, organizzazione che fa parte del servizio sanitario britannico, la partita sotto osservazione da oltre due mesi insieme ad Atalanta-Valencia, sarebbe stata una delle cause della larga diffusione del coronavirus e avrebbe causato la morte di 41 persone. Al match, infatti, parteciparono circa 52mila spettatori, molti dei quali provenienti da Madrid, città in cui già vigeva un blocco parziale.
Secondo la ricerca, l'11 marzo il Covid-19 aveva già infettato 640mila persone in Spagna e 100mila in Inghilterra. José Luis Martinez Almedia, sindaco di Madrid, ha ammesso alla radio Onda Cero che "quel match è stato un errore". Almedia ha poi aggiunto che "con il senno di poi, andava evitato". Non soltanto il calcio però. Un altro evento sportivo, sempre secondo Edge Health, ha veicolato la diffusione del virus: il Festival ippico di Cheltenham del 10 e 13 marzo scorso, evento tenutosi in piena pandemia a cui hanno partecipato circa 250mila spettatori. Nonostante le precauzioni adottate dagli organizzatori, la gara avrebbe aggiunto al conto 37 morti.