Un anno dopo, stessa storia. Donnarumma e il Milan, resta o va via? Sono passati i mesi, sono stati modificati gli interrogativi, ma resta sempre il dubbio legato al futuro di Gigio. Un anno fa, la domanda più frequente era: rinnoverà o meno con il Milan?! Fino ad un mese fa, c’era un altro punto interrogativo: in quale club si trasferirà Donnarumma?!
Tutti hanno e abbiamo infatti pensato che l’arrivo di Reina presupponesse la sua partenza immediata. Pensieri che magari hanno sfiorato la testa di Gigio, ma sono scivolati via senza lasciare particolari tracce. Nemmeno dopo gli errori e le contestazioni. Sono in tanti, tantissimi a pensare: “E’ rimasto l’estate scorsa solo per i soldi, ha 18 anni e guadagna molto più di quel che meriterebbe etc etc”. Senza ricordare però che, pur di rimanere nel club più amato, andò contro la volontà del suo agente e disse no a numerose offerte, una in particolare. Quella del PSG. 11 milioni di euro di ingaggio a stagione più numerosi e ricchi bonus. E il Real che gliene offriva meno di milioni ma con la cui maglia avrebbe potuto essere oggi in finale di Champions a Kiev.
Eppure, eppure disse no: in quanti nella sua stessa situazione avrebbero accettato di rinnovare col Milan? Politici, tifosi, sportivi ed ex sportivi si sono pronunciati in merito, ma nessuno si era trovato in una situazione simile. Mentre Gigio aveva chiesto solo tempo, lecito, per pensare. Ma neanche questo gli è stato perdonato, nonostante il suo agente continuasse a dire al club ed alla stampa che mai l’avrebbe portato via a scadenza e quindi a parametro zero. Così è rimasto in rossonero, guadagnando tanto, certo, ma almeno la metà di quanto offrivano da Parigi. Quattro mesi quasi perfetti. Poi nuovamente il caos: le mail inviate dai suoi legali al Milan (antecedenti comunque al rinnovo ma emerse poi dopo), le frecciate di Mirabelli a Raiola. E Gigio, che intanto compiva 19 anni, finiva nel tunnel della crisi.
Qualche grande intervento ma anche qualche clamoroso errore. Figlio probabilmente di una serenità perduta. La stagione del Milan non l’ha aiutato: nel girone d’andata per i risultati della squadra e i soliti dubbi finanziari quotidianamente evidenziati dai media, un girone di ritorno di buon livello ma terminato solo al sesto posto, una finale di Coppa Italia persa male ed un’Europa League lasciata sfortunatamente in terra londinese. Adesso, per l’addio di Gigio “servirà un’offerta congrua e la volontà del giocatore”. Parole e testi di Marco Fassone, storia recente. Ed oggi, a quel che ci risulta, non c’è nè l’offerta congrua nè tantomeno la volontà di Donnarumma di lasciare il Milan. Nonostante l’arrivo di Reina, le problematiche legate alle decisioni Uefa e ai risultati del club, oltre alle continue accuse ricevute sul campo e fuori, Gigio non ha mai chiamato il suo procuratore per dirgli “portami via!”, nulla di tutto questo. Solo la voglia di cancellare un periodo negativo e provare a riconquistare la fiducia e l’affetto della sua gente. Perché magari emerge una persona diversa da quel che in realtà è, perché tutti pensano che sia attaccato ai soldi quando i suoi soldi nemmeno li gestisce lui ma la sua famiglia. E allora forse dovrà parlare ancora meno (quando l’ha fatto, anche sui social, non sono mancate le polemiche) e parare di più e meglio. Vero. Per dimostrare, a tutti quelli che lo criticano, quanto tiene alla maglia che ama. Quella del Milan.