Immagina di ricevere due telefonate: una da Bielsa e una da Mourinho in persona per chiederti di venire a giocare nella squadra in cui stanno allenando. A Diego Llorente è capitato: nell’ultimo trasferimento a Roma e in quello precedente a Leeds, nel primo grande passo lontano dalla Spagna in carriera. Di sogni ad occhi aperti, fin da giovanissimo, ne ha avuti molti come ha raccontato il fratello Jesús ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
Dal calcio a 5 al Real Madrid: la storia di Diego Llorente
Parliamo di un giocatore che è entrato nella cantera del Real Madrid ad appena nove anni: “Ma il bello è che è stato scoperto dagli osservatori quando giocava a futsal nella squadra della scuola che frequentava”. I Blancos, si sa, hanno occhi dappertutto e da lì a poco Diego fece una prova per entrare nelle giovanili: ci restò per dieci anni.
L'Atletico, il Castilla e Sergio Ramos
“E pensare che simpatizzava per l’Atletico... Per forza di cose ha dovuto cambiare fede calcistica”. Non solo il tifo, Llorente da piccolino aveva cominciato come terzino, proprio come il suo idolo Michel Salgado, per poi diventare pian piano un centrale roccioso. D’altronde, con un Sergio Ramos in prima squadra... Tra i sogni più che vividi di Diego c’è anche lui: prima modello da seguire poi compagno di squadra e collega difensivo nella rosa di José Mourinho: “Dopo gli anni di gavetta nelle giovanili ha fatto un salto fisico e qualitativo impressionate. Solo un anno nel Real C, poi il Castilla con Zidane, Morata, Lucas Vazquez e il debutto con Mou”. Era il 2013 e nell’ultima gara dell’allenatore portoghese sulla panchina delle Merengues decise di buttarlo nella mischia. Con Ancelotti qualche presenza e un trofeo (Coppa del Re) e successivamente i prestiti al Rayo Vallecano e Malaga.
L'episodio con Neymar
Era il periodo della MSN (Messi, Suarez, Neymar) in Liga e in un Malaga-Barcellona del 2017 il brasiliano del tridente si fece espellere proprio per un fallo su Llorente: “La gara finì anche 2-0 per gli andalusi ma nonostante tutto mio fratello scambiò la maglia con Ney, che era abbastanza arrabbiato”. Un bel momento nella crescita di Diego, che con la Real Sociedad ha toccato probabilmente il massimo prima del passaggio in Premier alla corte del “Loco” Bielsa.
A Roma, mentre cerca casa tra una chiamata e l’altra con la famiglia, in spogliatoio è seduto al fianco di Dybala per aiutarsi ad imparare il prima possibile l’italiano: Mourinho l’ha voluto personalmente per la causa giallorossa e lui ora spera di ripagare. Anche perché con la voglia di tornare nel giro della Spagna è tanta: dopo le zero partite a Euro 2020 e la mancata qualificazione in Qatar con Luis Enrique, non aspetta altro che la telefonata di Luis de la Fuente.