Aurelio De Laurentiis è intervenuto questa sera alla trasmissione di Rai 3 "Che tempo che fa", dove è stato intervistato da Fabio Fazio.
Il presidente del Napoli ha parlato della sua esperienza in questi anni vissuti nel mondo del calcio, concentrandosi ovviamente sullo scudetto vinto ormai quasi un mese fa. Spazio anche a qualche riflessione sul futuro. E soprattutto l'annuncio su Spalletti: "Mi ha chiesto un anno sabbatico".
De Laurentiis ha cominciato parlando della stagione in corso: "A giugno dell'anno scorso ho fatto una conferenza stampa. Avevamo mandato via tanti giocatori ritenuti importanti, ma che per me avevano finito il loro ciclo a Napoli. I giornalisti mi chiesero, visti i tanti addii, cosa pensassi di fare. Io dissi che pensavo di poter vincere lo scudetto. Ci fu sgomento totale, anche Spalletti mi guardava sgomento perché lui non poteva sapere chi non avevamo acquistato. Lui è stato un grandissimo allenatore di questi ragazzi. Gli allenatori si dividono tra chi vuole fare mercato e chi allena. Noi gli abbiamo dato una materia straordinaria che lui ha fatto crescere".
De Laurentiis: "Spalletti mi ha chiesto un anno sabbatico"
Poi l'ammissione su Spalletti: "Spalletti va via? Lui è un uomo libero. Quando qualcuno viene da te e ti dice che in fondo ha fatto il massimo e si è concluso un ciclo della vita... Lui mi ha detto che preferirebbe avere un anno sabbatico. Tu che fai, ti opponi? Lui mi ha dato, io lo ringrazio. Adesso è giusto che continui a fare ciò che ama".
De Laurentiis ha dunque proseguito con un cenno alla questione stadio: "Dedicare lo stadio a Maradona era dovuto. Questo stadio lo farò diventare del Napoli, il comune ce lo darà per 99 anni. Se non lo faranno, lo vado a costruire a Caserta. Ci spenderemo dentro centinaia di milioni e faremo un museo straordinario e lì dentro si potrà giocare con Maradona. Affittarlo per matrimoni e comunioni? Deve pulsare sette giorni su sette. In uno stadio devi avere il museo, poter fare concerti e sposare le persone".
De Laurentiis poi ha parlato del grande tifo per il Napoli in tutto il mondo: "In questo periodo vengono tanti americani a Napoli. Tutti quanti sono impazziti e voglio vedere partiti allo stadio, ma non c'è posto. È partita una febbre straordinaria".
Spazio poi alle idee di De Laurentiis sul calcio e come migliorare il prodotto: "Non voglio rivoluzionare il calcio, vorrei recuperare i giovanissimi che si stanno rincretinendo con gli smartphone e le piattaforme dove giocano in solitario. Non hanno più la coscienza e la pazienza per seguire il calcio, questo si tramuta in una non passione. Vorrei parlare con il ministro della pubblica istruzione per insegnare nelle scuole a diventare allenatori, analizzando le partite. In questo modo recupereresti i giovani.
Abbiamo ancora un intervallo di 15 minuti, io non lo farei. Noi paghiamo 27 giocatori, ci sono tutti i calciatori possibili per fare dritto per dritto".